Nata il 31 luglio del 1920, Franca Valeri compie oggi 100 anni.
Nella sua ultima intervista con Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera ha raccontato i giorni della pandemia: “I giorni della pandemia sono scivolati lievi nella sua vita. Le abitudini non sono cambiate. I telegiornali non li ha visti: da anni in tv guarda solo la prima della Scala. ‘Vorrei tanto tornare un’ultima volta all’opera. Il mio sogno sarebbe rivedere ancora la Bohème’. Le notizie sono arrivate attutite: una brutta influenza, che ha colpito soprattutto la sua Lombardia. ‘È dal dopoguerra che abito a Roma, ma non ho mai perso l’accento milanese’; ora il volto di Franca si apre in un abbozzo di sorriso: ‘Milano è sempre stata meravigliosa’”.
Una conversazione, quella con Cazzullo, in cui Valeri parla anche del suo passato e della guerra, delle persecuzioni nazifasciste, della fine della guerra. Franca Valeri, infatti, andò a guardare i cadaveri del Duce e di Claretta Petacci appesi a testa in giù a piazzale Loreto. “Mia mamma era disperata a sapermi in giro da sola. In quei giorni a Milano si sparava ancora per strada. Ma io volevo vedere se il Duce era davvero morto. E vuol sapere se ho provato pietà? No. Nessuna pietà. Ora è comodo giudicare a distanza. Bisogna averle vissute, le cose. E noi avevamo sofferto troppo”, spiega al giornalista del Corriere. “Per me la giovinezza incominciò il 25 aprile: una giovinezza tardiva. Ma è stata bella. In quell’Italia tutto pareva possibile”.
Ecco una selezione di foto d’archivio di Umberto Pizzi di Franca Valeri.
(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata