“Intelligenza artificiale: ultima chiamata. Il sistema Italia alla prova del futuro”. E’ questo il titolo del nuovo libro dell’economista e presidente dell’Istituto per la Competitività (I-Com) Stefano da Empoli, edito da Bocconi. Il saggio è stato presentato a Roma presso il Centro Studi Americani diretto da Carlotta Ventura, che ha aperto il dibattito. All’iniziativa hanno partecipato il direttore dell’area Politiche industriali di Confindustria Andrea Bianchi, il direttore della LUISS Business School Paolo Boccardelli e la giornalista del Tg1 e conduttrice di Codice Barbara Carfagna. La discussione è stata moderata dal giornalista Gerardo Greco.
Oltre 100 gli ospiti presenti all’evento. Tra gli altri, Nicola Barone (giornalista del Sole 24 Ore), Mauro Cervini (economic strategist), Andrea Falessi (direttore relazioni esterne Open Fiber), Carlo Festucci (segretario generale Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza – Aiad), Alessandro Fusacchia (deputato +Europa e membro dell’intergruppo parlamentare sull’intelligenza artificiale), Luca Gatto (Head of Indirect Network and Business Promotion Division Sace), Enzo Le Fevre (relazioni internazionali AgID), Orsola Matrisciano (Chief operating officer Egea), Maria Laura Mantovani (senatore M5s), Enrico Morbelli (presidente Scuola di liberalismo), Antonio Sassano (presidente Fondazione Ugo Bordoni), Michelangelo Suigo (senior vice president government affairs Leonardo).
Un saggio, quello dell’economista, che ha lo scopo di capire quale spinta l’intelligenza artificiale possa imprimere alla competitività dell’Italia. Se il cambio di paradigma tecnologico rappresentato da questo tipo di sistemi di automazione appare ormai scontato, è più complesso calcolarne gli impatti economici e sociali. In particolare sulla crescita del prodotto interno lordo, sul mercato del lavoro e quindi sull’educazione e sulla formazione. Il volume offre anche una panoramica sullo stato della corsa all’intelligenza artificiale a livello mondiale, in cui Stati Uniti e Cina si trovano in una posizione di netto vantaggio. Ciò che serve è un atto di fiducia nei confronti dell’Europa (e l’impegno di ogni Stato, Italia in primis) che ha tutte le carte in regola per presentarsi all’appuntamento con l’intelligenza artificiale in una posizione decisamente migliore di quanto si potrebbe pensare.
Ecco le foto di chi ha partecipato all’iniziativa.
Foto di Umberto Pizzi (Riproduzione riservata)