Diciotto grate di alluminio a comporre un’unica installazione, con lo spettatore che interagisce con l’opera camminando su una grande piattaforma. Si chiama “Giardino” la mostra personale di Francesca Leone che, dopo il successo ottenuto nel 2015 alla Triennale di Milano, arriva a Roma negli spazi del Museo MACRO dal 3 febbraio al 26 marzo 2017 ed è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
L’installazione è stata realizzata con il contributo inconsapevole di centinaia di persone che hanno sparso per le strade rifiuti e oggetti. Dalle fessure delle grate emergono le testimonianze del loro passaggio: mozziconi di sigarette, plastiche, sassi, carta, chiavi, rifiuti e monete sono il racconto di storie quotidiane e di un tempo fermato.
Il lavoro dell’artista romana, tra realtà e denuncia con un’attenzione profonda ai temi dell’ambiente e dell’ecosistema, rispetto all’installazione milanese, si arricchisce di tre grandi opere in cemento frutto del lavoro di approfondimento e ricerca che la Leone ha continuato a fare dopo la mostra alla Triennale. Inoltre, a rendere ancora più unico il progetto, è la scelta dell’artista di fare un libro-opera, edito in 150 copie firmate e numerate, con testo di Danilo Eccher: un’opera nell’opera in cui una piccola grata diventa uno scrigno.
“Giardino” è una mostra complessa che sfrutta la ruvidità di un linguaggio essenziale, crudo, violento, per esprimere una poesia della quotidianità; una mostra che realizza un allestimento minimale, capace di utilizzare la scenografia asettica delle sale museali per comporre una recita di assoluto realismo.
All’ingresso del Museo, per tutta la durata della mostra, sarà posta una grande grata dove i visitatori potranno contribuire a realizzare la “loro” opera inserendovi piccoli oggetti di scarto.
Al vernissage hanno partecipato, tra gli altri, i registi cinematografici Paolo Genovese, Gabriele Muccino e Gabriele Salvatores, il cantautore Renato Zero e l’attrice Eleonora Giorgi.
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