“Le architravi della nostra riforma concepite dieci anni fa sono riassumibili in due parole chiave: il ‘sistema’, perno ingegneristico ed interpretativo vuoi dell’impianto, vuoi delle successive direttrici attuative della riforma; e il ‘controllo’, a garanzia di correttezza e di legittimità democratica”. Sono questi i punti cardine della riforma dell’intelligence, il cui decennale è stato celebrato questa mattina a Roma, illustrati dal direttore del Dis, Alessandro Pansa, all’Auditorium Parco della Musica, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
Una riforma, ha poi detto Pansa, che ha una “gittata misurabile con l’ampia elencazione di interessi alla cui tutela l’intelligence è stata chiamata a concorrere fornendo al governo il suo supporto informativo”. “Il controllo fu il secondo muro maestro dell’edificio riformatore – ha quindi aggiunto il direttore del Dis – poiché venne concepito ed articolato in termini assai più estesi rispetto al quadro normativo precedente”. In questo senso è stato ricordato il ruolo del Copasir, il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica definito “un soggetto di alto livello politico-istituzionale impegnato nella verifica sistematica e continuativa della rispondenza dell`attività degli Organismi informativi al dettato costituzionale e legislativo ed all`esclusivo interesse della Repubblica”.
“Il modello di intelligenza sul quale l’Italia può contare è esattamente quello di cui ha bisogno” e “in un panorama di minacce molto mutato per pervasività novero e sofisticazione, il Paese può fare affidamento su uno strumento pienamente in grado di rispondere alle avversità del mondo in cui viviamo”, ha sottolineato il premier Gentiloni in un articolo per la rivista ‘Gnosis’, presentata in occasione del decennale della riforma dei servizi segreti. “Va reso pieno merito ai vertici della nostra intelligence e a tutte le donne e gli uomini che con loro collaborano, ai professionisti di lungo corso e ai talenti più giovani reclutati in questi anni – ha affermato fra l’altro Gentiloni- di aver assolto fino in fondo il mandato loro affidato”.
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Qui il discorso di Alessandro Pansa
(Foto Tiberio Barchielli/ImagoEconomica)