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Mattarella (e non solo) all’anniversario per gli 80 anni del rastrellamento del Ghetto. Le foto

Victor Fadlun
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Jack Markell, Roberto Gualtieri, Lamberto Giannini, Andrea Riccardi
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Jack Markell, Roberto Gualtieri, Lamberto Giannini, Andrea Riccardi
Victor Faldun, Roberto Gualtieri, Riccardo Di Segni, Andrea Riccardi, Lamberto Giannini
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Victor Fadlun, Roberto Gualtieri, Riccardo Di Segni, Andrea Riccardi, Lamberto Giannini
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Victor Fadlun, Roberto Gualtieri, Riccardo Di Segni, Andrea Riccardi, Lamberto Giannini
Tatiana Bucci
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Tatiana Bucci
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Alon Bar
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Sergio Mattarella
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Sergio Mattarella
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Sergio Mattarella
Francesco Rocca, Lorenzo Fontana, Sergio Mattarella
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Francesco Rocca, Lorenzo Fontana, Sergio Mattarella
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Roberto Gualtieri
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Francesco Rocca, Lorenzo Fontana, Sergio Mattarella
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Francesco Rocca
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Andrea Riccardi
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Sergio Mattarella
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Sergio Mattarella, Sami Modiano
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Sami Modiano
Victor Fadlun
Jack Markell, Roberto Gualtieri, Lamberto Giannini, Andrea Riccardi
Victor Faldun, Roberto Gualtieri, Riccardo Di Segni, Andrea Riccardi, Lamberto Giannini
Tatiana Bucci
Francesco Rocca, Lorenzo Fontana, Sergio Mattarella

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto una corona di alloro lungo il muro della Sinagoga al Portico d’Ottavia a Roma dove ha partecipato alla cerimonia dell’80° anniversario del rastrellamento del Ghetto, organizzata a Largo 16 ottobre 1943.

La cerimonia è stata preceduta dalla Marcia della Memoria guidata dal sindaco Gualtieri che, partendo da piazza del Campidoglio, ha raggiunto largo 16 ottobre 1943. al Portico d’Ottavia, assieme a migliaia di cittadini. Il 16 ottobre 1943 era un sabato, giorno di riposo per gli ebrei che si apprestavano a celebrare anche la festa di Sukkot. E quel giorno fu scelto apposta dai nazisti per sorprendere all’alba le famiglie nelle loro case. Dalle 5.30 alle 14 furono arrestati oltre 1.200 ebrei. Il grande rastrellamento ebbe il suo epicentro nell’antico Ghetto ma fu eseguito anche in vari altri quartieri della città. Gli arrestati restarono per due giorni rinchiusi al Collegio Militare di via della Lungara. Poi, vennero fatti salire a forza su un treno merci alla stazione Tiburtina e deportati verso il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove furono i primi 1.022 ebrei italiani ad arrivare. Nel 1945, alla fine della guerra, di quel convoglio tornarono vivi solo in 16.

“Signor presidente, interpreto la sua presenza qua come un ulteriore segno della sua attenzione personale e della vicinanza delle istituzioni dello Stato alle nostre difficoltà, una risposta ferma e di principio, contro ogni tentativo di deformazione, confusione, sostegno politico e persino teologico alla barbarie di allora e di oggi, che ha il volto del terrorismo”, ha detto il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, intervenendo alla cerimonia rivolgendosi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 
”In questi momenti bui non rinunciamo alla nostra speranza per un mondo migliore, più giusto e meno violento, in cui con le parole di uno dei nostri grandi profeti, ‘un popolo non alzerà la spada contro un altro e non studieranno più la guerra’”, ha concluso Di Segni citando un brano di Isaia.

Ecco le foto.



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