Si è svolto oggi al Salone della Giustizia di Roma il convegno dal nome “Sicurezza nazionale e cooperazione internazionale”, nel corso del quale si è parlato di minacce cibernetiche e terroristiche. L’intervento di Ofer Sachs, ambasciatore dello Stato di Israele in Italia, si è concentrato sull’accordo con l’Iran. Una Nazione della quale sono stati “ignorati una serie di aspetti collaterali, fra cui attacchi informatici e cibernetici, così come finanziamenti in milioni di dollari per organizzazioni fuori dall’Iran”, ha sottolineato l’ambasciatore. E ancora, ha continuato: “Il programma balistico è stato accelerato. C’è una corsa al riarmo che non vedevamo da decenni”. Per questa ragione da parte sue c’è stata la richiesta di una “reazione globale da parte della comunità internazionale”.
“La prossima guerra, se avverrà, non sarà di intelligence ma informatica. Israele quasi ogni giorno identifica minacce che tendono a paralizzare la vita civile. Non va considerata solo la difesa militare ma anche informatica”. Ha poi affermato Jacob Perry, ex direttore dello ShinBet (il servizio segreto interno israeliano), anche lui intervenuto al convegno al convegno.
E poi anche Franco Gabrielli, capo della Polizia, che ha sottolineato: “La mia amministrazione dal 2005 ha immaginato che il tema dei rischi che ci sono nella rete dovesse essere una questione di primo piano, abbiamo creato il Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche), abbiamo l’ampliamento di questa struttura, stiamo per creare i Cnaipic regionali, perché il tema non è più solo nazionale”. Presenti inoltre al convegno, tra gli altri anche Peter Lafranchise dell’Fbi e Johanna Arbib della Jerusalem Foundation.
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