“Le battute di Bettini alla Festa del Fatto Quotidiano sono molto dannose e sminuiscono il lavoro dei ministri e dei gruppi parlamentari, e dello stesso segretario Letta. Il governo Draghi è il governo del Pd, un esecutivo in cui i democratici hanno una piena condivisione con il presidente del Consiglio”. L’eco delle parole pronunciate da Goffredo Bettini alla festa del Fatto Quotidiano sabato 4 settembre arriva un po’ in ritardo, ma si fa comunque sentire, scatenando la reazione di alcuni dem, come il senatore Andrea Marcucci.
“Io sono contrario alla formula secondo cui ‘il governo Draghi è il mio governo’ e secondo cui il suo programma è il nostro programma – diceva Bettini dal palco del Fatto – questo è un errore perché nell’esecutivo le forze di maggioranza sono divise su tutto, dall’economia ai vaccini alla politica internazionale”. E la reazione è invece quella di chi, come il senatore Marcucci, sposa completamente la linea del governo Draghi che, in fondo, è anche il governo del Partito democratico.
Sul palco della festa del Fatto, assieme all’ideologo del Partito democratico, anche il ministro M5S Stefano Patuanelli (che si è detto concorde al 95% con le parole di Bettini), la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein e Pier Luigi Bersani, ma a dominare il dibattito, o a suscitare le reazioni maggiori, sono proprio le parole di Bettini.
Sul governo giallorosso ha affermato: “Abbiamo salvato l’Italia, poi è stato fatto cadere ma dobbiamo rivendicare quello che ha fatto per il Paese”, e non si è scomposto nell’andare contro quella che sarebbe la linea del segretario del Partito democratico, Enrico Letta, sulla possibilità di Draghi al Quirinale: “Se pensiamo a un governo che arrivi a fine della legislatura, bisogna fare molta attenzione perché si rischia di logorare anche quella risorsa repubblicana che io vorrei conservare anche come Presidente della Repubblica. Questa autorevolezza Draghi la può esprimere anche con altre funzioni”.
Ecco tutte le foto di Foffredo Bettini alla Festa del Fatto.
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