Seconda edizione per il premio che l’Istituto affari internazionali dedica ai “Giovani talenti per l’Italia, l’Europa e il mondo”, quest’anno con un focus specifico sulla democrazia nel Vecchio continente: “fine corsa o nuovo inizio?”. A fare gli onori di casa sono stati il presidente dello Iai Ferdinando Nelli Feroci e il direttore Nathalie Tocci, con il primo che ha letto in apertura il messaggio del presidente Sergio Mattarella: “È indispensabile alimentare il dibattito intorno alla nostra Unione, nell’intento di migliorarne l’azione, di farla più nostra in tutte le sue molteplici dimensioni”.
Sono intervenuti il numero uno del Miur Lorenzo Fioramonti e il vice ministro degli Esteri Marina Sereni, decisi nel sottolineare il valore aggiunto delle idee dei giovani talenti per poter immaginare un’Europa migliore e l’importanza di “educare alla complessità”. Un incoraggiamento agli studenti è arrivato anche dall’Alto rappresentante dell’Ue Federica Mogherini e dal presidente del Parlamento europeo David Sassoli, che hanno affidato i loro interventi a due video-messaggi. Eppure, i veri protagonisti dell’evento sono stati i vincitori del premio, tutti sul palco per una tavola rotonda dedicata all’impatto del digitale e dei social media sulla democrazia oggi.
Per la prima volta, è stato inoltre conferito un premio speciale per la comunicazione intitolato a Antonio Megalizzi, il giornalista italiano ucciso nell’attentato di Strasburgo dell’11 dicembre 2018. Se lo è aggiudicato Rosalinda Accardi, studentessa universitaria di Palermo: “Antonio – ha detto – rappresenta impegno civile, comunicazione e formazione per costruire unione e permettere un futuro proficuo a noi, ai cittadini europei”
Per la categoria “scuole superiori”, il premio è andato ad Antonella Consoli, che ha concentrato la sua attenzione su come il digitale abbia influito sul suo primo voto, quello alle ultime elezioni europee. Per la categoria universitaria, si è aggiudicato il premio Andrea Butruce, studente alla Sapienza di Roma, con una riflessione sui nuovi mali della democrazia, tra fake news, cyber-warfare e autoritarismo digitale. La soluzione? È sempre la stessa: “i mali della democrazia si curano con più democrazia”.
(Foto Istituto Affari Internazionali, di Leonardo Puccini)