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Chi c’era all’inaugurazione della sede Dia a Milano. Le foto

Dia, Minniti,
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Marco Minniti
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Nunzio Antonio Ferla
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Franco Gabrielli
Franco Roberti
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Franco Roberti
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Franco Roberti
Marco Minniti
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Marco Minniti
Marco Minniti
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Marco Minniti
Marco Minniti, libia
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Marco Minniti
Marco Minniti
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Marco Minniti
Dia, Minniti,
Franco Roberti
Marco Minniti
Marco Minniti
Marco Minniti, libia
Marco Minniti

Ieri pomeriggio alle 17.30 è stata inaugurata in via Cordusio n.4 la nuova sede del Centro Operativo Dia di Milano. Alla cerimonia, svolta in occasione del venticinquennale della Direzione Investigativa Antimafia, erano presenti il ministro dell’Interno, Marco Minniti, e il Capo della Polizia, Franco Gabrielli.

La cerimonia si è aperta con i saluti da parte del direttore della Dia, Nunzio Antonio Ferla. Sono intervenuti poi il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Franco Roberti e il prefetto di Milano, Luciana Lamorgese, mentre a concludere la cerimonia è stato il ministro dell’Interno, Minniti.

“È molto importante che la Dia abbia a Milano una sua seconda capitale perché qui si gioca un’altra partita cruciale nella lotta alle mafie su tutto il territorio nazionale”, ha affermato il ministro dell’Interno.

Nel suo intervento all’inaugurazione della nuova sede del Centro operativo della Dia di Milano Minniti ha detto: “È interesse del Paese e del governo che questa legislatura non si concluda senza l’approvazione del codice antimafia: sarebbe un peccato mortale”.

Il ministro ha poi spiegato che a Milano “si è visto plasticamente il rapporto tra arcaicità e modernità della ‘ndrangheta: abbiamo gli strumenti per combatterla e abbiamo un riferimento di operazioni contro le mafie molto importante ma abbiamo una sfida nuova”. “Milano sta vivendo un momento straordinario”, ha aggiunto Minniti spiegando che viene confermata la sua storia “di grande capitale europea e di città del mondo”, e nella ridistribuzione del potere europeo dopo la Brexit questa città “si candida ad essere un punto di riferimento sul terreno simbolico, economico e finanziario: non vogliamo semplicemente vincere questa sfida – ha proseguito il titolare del Viminale – ma vogliamo vincerla dimostrando che Milano sa essere una città capace contemporaneamente di svolgere un’attività di contrasto al riciclaggio e alla corruzione”.

 

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