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Italia-Libia. L’incontro Serraj-Conte a Palazzo Chigi. Le foto

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Giuseppe Conte
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Giuseppe Conte e Fayez al-Serraj
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Giuseppe Conte e Fayez al-Serraj
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Giuseppe Conte e Fayez al-Serraj
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Giuseppe Conte e Fayez al-Serraj
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Fayez al-Serraj e Giuseppe Conte
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Fayez al-Serraj e Giuseppe Conte
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Fayez al-Serraj e Giuseppe Conte

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ricevuto a Palazzo Chigi il primo ministro del governo di accordo di unità nazionale libico Fayez al-Serraj. Tra Conte e Serraj c’è stato un colloquio durato circa un’ora e mezza. Sarraj è in visita in Europa per ottenere sostegno al proprio esecutivo, alle prese da oltre un mese con l’offensiva militare lanciata dal generale Khalifa Haftar sulla capitale libica.

Secondo una nota del governo di accordo nazionale (Gna) libico, l’obiettivo della visita di Serraj prima in Italia e poi in Germania e Francia è di “raccogliere consensi contro l’aggressione” lanciata dal Haftar lo scorso 4 aprile. Dopo il colloquio con il premier italiano, Sarraj partirà verso Berlino, dove in serata è previsto un incontro con il cancelliere tedesco Angela Merkel. Serraj dovrebbe incontrare anche il premier britannico, Theresa May a Londra. Infine, il capo del governo libico riconosciuto dalle Nazioni Unte dovrebbe recarsi a Parigi, in Francia, per incontrare il presidente Emmanuel Macron.

Nel frattempo questa mattina il Corriere della Sera ha pubblicato un’intervista ad Abdulhadi Ibrahim Iahweej che 40 giorni fa è stato nominato responsabile degli Affari Esteri dalla coalizione di forze che sta con il comandante dell’autoproclamato esercito nazionale libico (Lna), Khalifa Haftar, nella quale ha ribadito: “Quando la nostra capitale sarà liberata dalle milizie e dai terroristi, allora, e solo allora, potremo avviare il dialogo politico”. “Noi siamo assolutamente favorevoli alla via della politica. Ma con chi? E in che modo si può dialogare con i terroristi e gli estremisti nelle milizie che stanno a Tripoli e a Misurata? Una volta eliminate queste, saremo noi i primi a lavorare per la pace”.

“È una guerra solo temporanea. Quando sarà finita, la Libia potrà diventare finalmente libera e democratica. Ma per arrivare alla democrazia occorre prima restaurare la supremazia della legge, della sovranità del potere centrale, imporre il monopolio della forza, che significa smantellare le milizie. Il mondo deve capire che nessuno di noi intende eliminare Serraj, ma lui e’ un debole, non può nulla contro gli estremisti”.

(Foto: Imagoeconomica-riproduzione riservata)

 

 


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