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Azioni e relazioni di Laura Boldrini (che si scalda per le primarie del centrosinistra). Foto di Pizzi

Pietro Grasso e Laura Boldrini
Libro Cazzullo Laura Boldrini Maria Elena Boschi_36
Laura Boldrini
Laura Boldrini e Fabrizio Cicchitto
Pier Ferdinando Casini e Laura Boldrini
Fausto Bertinotti e Laura Boldrini
Catherine Colonna e Laura Boldrini
Catherine Colonna e Laura Boldrini
Laura Boldrini e Nicola Zingaretti
Michele Ainis e Laura Boldrini
Laura Boldrini e Nichi Vendola
Laura Boldrini e Nichi Vendola
Pietro Grasso e Laura Boldrini
Libro Cazzullo Laura Boldrini Maria Elena Boschi_36
Laura Boldrini
Laura Boldrini e Fabrizio Cicchitto
Pier Ferdinando Casini e Laura Boldrini
Fausto Bertinotti e Laura Boldrini
Catherine Colonna e Laura Boldrini
Catherine Colonna e Laura Boldrini
Laura Boldrini e Nicola Zingaretti
Michele Ainis e Laura Boldrini
Laura Boldrini e Nichi Vendola
Laura Boldrini e Nichi Vendola

Giuliano Pisapia sta costruendo una rete o un partito, non è ancora chiaro, che metta insieme le forze di sinistra esterne al Pd, un “Campo progressista” di cui si delineeranno meglio i contorni il prossimo 22 gennaio a Roma, durante un incontro in cui l’ex sindaco di Milano spiegherà natura e consistenza del progetto, rivolgendosi a interlocutori come gli ex di Sel, alcuni deputati della neo-Sinistra Italiana e tanti movimenti cittadini, senza dimenticare l’ex M5s, Federico Pizzarotti, che Pisapia incontrerà a metà gennaio. Tra i nomi più gettonati a guidare il possibile partito ci sarebbero lo stesso Pisapia, Massimo Zedda, il sindaco di Cagliari, e l’attuale presidente della Camera Laura Boldrini.

“Non mi sento di fare previsioni – ha spiegato Boldrini intervistata il 9 gennaio su Repubblica, rispondendo alla domanda del giornalista sulla sua possibile candidatura con il movimento di Pisapia -, per me quello che conta è ragionare sui programmi e sulle priorità. Il centrosinistra è necessario trovi una condivisione sui contenuti visto che abbiamo alle spalle anni di divisioni proprio su questioni di merito. Voglio prima ragionare su questo, perché il cambiamento non nasce da schemi di Palazzo”.

Boldrini ha una parola anche sul referendum del 4 dicembre scorso: “Non abbiamo ancora cambiato passo, non c’è stata una analisi adeguata della vittoria del No al referendum costituzionale di un mese fa. È stata archiviata un po’ troppo velocemente questa pratica. I cittadini italiani hanno chiesto nuove politiche su quello che gli sta più a cuore: lavoro, welfare, meno burocrazia, più servizi, certezza dei diritti. Non bastano bonus temporanei. I dati del voto dei giovani e del Sud lo dicono chiaramente”. E sul reddito di cittadinanza spiega che “ci vuole un reddito di dignità, che dovrebbe essere europeo, mirato alle categorie più bisognose. Sarebbe uno strumento di cittadinanza europea, cambierebbe la percezione dell’Unione: l’Europa continente dei diritti che non lascia nessuno indietro”.

In attesa dell’incontro del 22 gennaio, ecco una selezione di foto di Laura Boldrini, firmate Umberto Pizzi.

(c) Umberto Pizzi – riproduzione riservata



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