Addio a Nino Benvenuti, indiscusso protagonista della boxe degli anni 60 e 70. Da Emile Griffith a Carlos Monzòn, il pugile istriano ha scritto pagine memorabili della noble art, incrociando i guantoni con i più grandi del pugilato. Benvenuti, noto anche per le sue simpatie a destra, nasce il 26 aprile 1938 ad Isola d’Istria (oggi territorio sloveno) da una famiglia di sfollati italiani che, poi, fuggirà dalle persecuzioni del regime di Tito e si trasferirà a Trieste.
La sua carriera pugilistica inizia a 13 anni in una piccola palestra della città natale. Si fa notare molto presto vincendo vari tornei locali e nel 1955 arriva in Nazionale da imbattuto. Solo l’anno successivo subirà la prima sconfitta in Turchia, durante una delle tante tournée europee della Nazionale Italiana. Ai Giochi di Roma del 1960 conquista l’oro olimpico nella categoria dei pesi welter e soffia al nientemeno Cassius Clay la prestigiosa coppa Val Barker, destinata al pugile tecnicamente migliore del torneo. Si ritira dal mondo del dilettantismo con 120 vittorie e una sola sconfitta e nel 1961 passa al professionismo. Il resto è storia.
(Foto di Umberto Pizzi – riproduzione riservata)