Lo sport come strumento di inclusione, affermazione e libertà. Questo il filo conduttore dell’incontro Oltre le barriere. Sport e inclusione che si è svolto al Circolo degli Esteri di Roma, promosso da Formiche in collaborazione con art4sport e SuperJob. Protagonisti dell’evento sulle rive del Tevere, la campionessa paralimpica Bebe Vio e Alessandro Onorato, Assessore allo Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma, il cui confronto è stato moderato da Flavia Giacobbe, direttore di Formiche. Tema centrale, accogliere la disabilità, senza averne paura e su come rendere l’attività sportiva sempre più accessibile, anche alle fasce più deboli. Tra i presenti, anche Luca Sbardella, deputato di Fratelli d’Italia, Ottavia Landi, presidente di SuperJob e l’ambasciatore Riccardo Sessa.
“Lo sport mi ha insegnato che tutto è possibile, nonostante le mie paure, le mie paranoie. Far vedere la disabilitá come una cosa normale, questa è la vera vittoria. Tanti disabili arrivano nello sport con tanta paura addosso, poi però se quella paura si vince allora tutto diventa normale. Il problema delle infrastrutture per disabili nello sport esiste. Se una famiglia non ha i soldi per, faccio un esempio, una carrozzina da scherma, allora quello sport un disabile non puó praticarlo. Per questo la Bebe Vio Academy vuole far si che molti bambini che hanno disabilitá possano allenarsi”, ha spiegato Vio.
Mentre per l’assessore Onorato “dobbiamo capire che tipo di Paese vogliamo. Con il Pnrr stiamo vedendo un po’ di luce. Il punto è che lo sport è diventato un lusso vero: 30 anni fa si giocava nel cortile, oggi le famiglie lavorano e non si possono lasciare i bambini nel cortile. Ecco allora che bisogna permettere ai ragazzi di allenarsi in impianti accessibili. Bebe è un esempio positivo, un inno alla resilienza. Quello di Bebe è un esempio positivo, che dá speranza. Oggi piú che mai abbiamo la consapevolezza che lo sport è un antidepressivo eccellente. Ma va reso accessibile a tutti, perché spesso fare un’attivitá costa troppo”.
Art4sport, nasce nel 2009 ispirandosi alla storia di Bebe Vio Grandis, con la finalità di migliorare la qualità della vita dei giovani con amputazioni d’arto e delle loro famiglie, promuovendo in Italia la conoscenza e la pratica dello sport paralimpico.
Oggi l’Associazione è un punto di riferimento per tanti ragazzi che, grazie allo sport, ritrovano fiducia, autonomia e possibilità di esprimersi.
SuperJob è la piattaforma gratuita di e-recruitment nata nel 2020 per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, che porta avanti numerose iniziative sui temi della diversità e dell’inclusione, incoraggiando il dialogo tra Istituzioni, aziende, terzo settore, scuola e mondo dello sport, per costruire una società più equa e realmente partecipativa.
”L’inclusione è fatta di esperienze condivise, non di slogan. Questo incontro è una testimonianza forte di come ogni limite possa trasformarsi in una nuova possibilità”, ha detto Ottavia Landi, presidente di SuperJob.
”Nel lavoro, nello sport e nella vita quotidiana delle famiglie che convivono con una disabilità, SuperJob vuole offrire strumenti di autonomia e consapevolezza, aiutando le persone a valorizzare le proprie capacità e a sentirsi parte di una comunità. L’evento di ieri è stata anche l’occasione per rivolgere un appello alle Istituzioni affinché si impegnino per rendere il sistema sportivo italiano realmente inclusivo. Una società che investe sullo sport investe nel futuro”.
Un messaggio corale, che unisce esperienze, visioni e responsabilità comuni: perché lo sport non è solo competizione, ma un linguaggio universale di libertà, dignità e speranza.
(Foto di Umberto Pizzi – riproduzione riservata)



































































































