Marina Cicogna riceverà il Premio alla Carriera nel corso della 68ª edizione dei Premi David di Donatello. Lo ha annunciato Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello.
Il riconoscimento sarà assegnato mercoledì 10 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione.
Soprannominata la Contessa del cinema, Cicogna è stata tra le le prime donne produttrici cinematografiche, in un mondo ad appannaggio maschile. Premiata con un Oscar nel 1971 con “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, di Elio Petri, ha prodotto principalmente pellicole indipendenti. Intervistata dal Corriere della Sera, ha raccontato che il cinema da lei prodotto non è stato “mai quello molto popolare, e nemmeno i grandi registi. Fellini e Visconti, con cui ero imparentata alla lontana, mettevano in ginocchio i produttori. I miei erano film di artisti che erano anche scrittori, come Patroni Griffi. In buona parte rispecchiavano la mia libertà. In Helga per la prima volta si vedeva un parto. Avrei potuto fare di più, ho lavorato nel decennio dei 70, poi tornai dagli Usa e in Italia andavano solo filmetti comici. Ci fu la tragedia del suicidio di mio fratello Bino, e per i debiti lasciati mia madre dovette vendere tutto. Il mondo del cinema c’è stato contro”.
Dichiaratamente omosessuale, ha avuto una relazione lunga 20 anno con l’attrice brasiliana Florinda Bolkan. Ora, e da 30 anni, convive con Benedetta Gardona, che ha poi adottato. In una intervista ha spiegato le ragioni di questa scelta: “Benedetta è molto più giovane di me, ma ha una saggezza e una tranquillità. Ha un carattere molto più difficile di Florinda, ma è molto stabile – ha spiegato, intervistata da Serena Bortone – I brasiliani pensano che tutto è possibile, che possono fare quello che vogliono e tutto è preso molto leggermente. Benedetta non prende la vita leggermente. Siccome in quel momento avevo dei problemi con delle persone delle mia famiglia, l’ho adottata. Ormai sono trent’anni che è nella mia vita”.
Ecco allora una selezione di foto dall’archivio di Umberto Pizzi.
(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata