È morto ieri a Roma Antonio Marini, magistrato di lungo corso con una carriera legata alla lotta al terrorismo. “L’ho conosciuto bene. Era un magistrato ‘vecchio stile’, un vero signore – ha ricordato il procuratore capo di Trieste, Carlo Mastelloni -. Coniugava le doti di acuto investigatore a quelle di rara compostezza. Intuì la valenza criminologica dei primi gruppi anarchici preludenti quelli insurrezionalisti. Fu più volte pubblico ministero nei primi procedimenti contro le Brigate Rosse, curando con efficacia e passione civile le correlative istruttorie”.
Alla Procura di Roma per oltre 20 anni ha seguito le più importanti inchieste in questo ambito, a partire dal 1978 quando fu chiamato a occuparsi del rapimento e l’omicidio di Aldo Moro. Ha poi rappresentato l’accusa al processo contro le nuove Br per l’omicidio di Massimo D’Antona al processo contro gli anarco-insurrezionalisti. Marini è stato anche pubblico ministero nel processo sull’attentato a Giovanni Paolo II e come sostituto pg si era occupato anche della morte della studentessa universitaria Marta Russo. In pensione dal 2015, era malato da tempo.
Ecco le foto d’archivio di Umberto Pizzi.