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Minniti, Manciulli e Morris parlano di sicurezza con Il Club. Le foto

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Claudio Galzerano
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Francesco De Leo
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Francesco De Leo
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Francesco De Leo
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Andrea Manciulli
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Andrea Manciulli
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Andrea Manciulli, Raffaello Pantucci
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Andrea Manciulli, Raffaello Pantucci
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Claudio Galzerano e Andrea Manciulli
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Claudio Galzerano e Andrea Manciulli
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Raffaello Pantucci, Alberto Simoni
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Raffaello Pantucci
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Claudio Galzerano, Alberto Simoni
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Jill Morris
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Claudio Galzerano, Alberto Simoni, Jill Morris
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Jill Morris, Andrea Manciulli, Raffaello Pantucci
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Jill Morris, Andrea Manciulli, Raffaello Pantucci
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Alberto Simoni, Jill Morris, Francesco De Leo
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Jill Morris
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Alberto Simoni, Jill Morris, Francesco De Leo
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Claudio Galzerano, Alberto Simoni, Jill Morris, Francesco De Leo, Andrea Manciulli, Raffaello Pantucci
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Claudio Galzerano, Alberto Simoni, Jill Morris, Francesco De Leo, Andrea Manciulli, Raffaello Pantucci
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Jill Morris, Marco Minniti (c) @fscodeleo Twitter
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Jill Morris, Marco Minniti (c) @fscodeleo Twitter
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Il ministro dell’Interno Marco Minniti, intervenuto ieri, a Roma, alla presentazione dell’ultimo numero della rivista Il Club, intitolato “La sicurezza dell’individuo” ha parlato della sconfitta dello Stato islamico sul campo di battaglia in Siria e Iraq, sconfitto che aumenta la componente asimmetrica della minaccia e dunque i rischi per i Paesi europei. Insieme a lui, moderati dal capo della redazione esteri de La Stampa Alberto Simoni hanno partecipato all’evento l’ambasciatore del Regno Unito in Italia Jill Morris, il direttore de Il Club Francesco De Leo, il direttore del Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo esterno Claudio Galzerano, il presidente della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della Nato Andrea Manciulli, e il direttore dell’International Security Studies Royal United Services Institute (Rusi) Raffaello Pantucci

In tutto questo, secondo Minniti, è logico pensare che la via più battuta dai foreign fighters di ritorno dalle zone di conflitto sia quella dei traffici di esseri umani, con una sovrapposizione preoccupante tra terrorismo e criminalità. E poi ancora, se esiste un modello britannico di antiterrorismo britannico, non c’è dubbio che ve ne sia anche uno italiano. “C’è un modello italiano di prevenzione, che si fonda anche su esperienze ed errori del passato”, ha spiegato il direttore dell’antiterrorismo Claudio Galzerano. “La stagione del terrorismo e della criminalità organizzata ha forgiato intere generazioni di ufficiali e componenti delle forze di polizia”.

Su questo e altro, si è detto d’accordo Andrea Manciulli, che come presidente della delegazione italiana all’Assemblea parlamentare della Nato, negli ultimi anni è stato promotore di un approccio cooperativo in materia di contrasto al terrorismo. “È importante che tutti coloro che operano nel campo della sicurezza e dell’Alleanza Atlantica capiscano i valori su cui si fondano”, ha detto.

Qui potete trovare l’articolo sull’evento

(Foto Imagoeconomica – riproduzione riservata)



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