“La vanità, ahi la vanità! Ex mogli che infangano ex mariti omettendo, mistificando, imbrattando. Quante ne abbiamo viste di queste storie…”. Con queste parole pubblicate su Facebook il regista Gabriele Muccino ha risposto all’intervista rilasciata dall’ex moglie Elena Majoni al Corriere della Sera in cui denunciava le violenze subite dal marito durante il matrimonio, taciute per tanto tempo in attesa della fine del processo.
Elena Majoni, quindi, ha deciso di parlare pubblicamente dalle pagine del quotidiano diretto da Luciano Fontana dopo che anche la sua vicenda giudiziaria sul divorzio si è conclusa con una decisione della Corte d’appello di Bologna che le ha riconosciuto l’affido esclusivo del figlio, già ottenuto in primo grado dal Tribunale di Ravenna, ribaltando il precedente regime di affido condiviso.
“È stata dura non replicare — ha detto Majoni, ricordando che Gabriele Muccino le diede uno schiaffo che le ha danneggiato un timpano e l’ha costretta a subire un intervento — ma ho preferito pensare a mio figlio e aspettare che la giustizia facesse il suo corso. Ora posso finalmente riprendere a vivere. Non sono una bugiarda non lo sono mai stata. L’episodio è avvenuto mentre eravamo in vacanza d’ estate in Toscana a seguito di un banale diverbio. Gabriele mi ha dato uno schiaffo a mano aperta. Mi sono recata a Roma al pronto soccorso e poi ho sporto denuncia. Prima di denunciare ho sopportato troppo”.
“Le violenze fisiche sono state senza dubbio pesanti e sono da condannare sempre, ma questo ora appartiene al passato – ha confidato alla giornalista del Corriere – . La violenza che oggi si sta perpetrando ai danni miei (e di mio figlio) è che Gabriele Muccino non rispetta spontaneamente i provvedimenti giudiziari da me ottenuti a suo carico. Violenza nelle azioni prima, violenza nelle omissioni poi”. Una storia che dunque lascia ferite ancora aperte (si chiuderanno mai?). Del resto la Corte d’appello ha da poco ammonito il signor Muccino a collaborare con la signora Majoni per il figlio, «provvedendo anche a comunicare i propri cambi di residenza nonché a fornire un indirizzo pec” (leggi qui l’intervista completa).
Ecco una selezione di foto d’archivio di Umberto Pizzi.
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