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Tutti i sorrisi di Myrta Merlino per il “Never Quiet” Oscar Farinetti. Foto di Pizzi

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Marco Tardelli Myrta Merlino
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Marco Tardelli Myrta Merlino
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Ludina Barzini
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Ludina Barzini Antonio Gnoli
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Ludina Barzini e Myrta Merlino
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Ludina Barzini
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Oscar Farinetti Myrta Merlino Antonio Gnoli
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Myrta Merlino
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Oscar Farinetti
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Oscar Farinetti
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Oscar Farinetti
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Oscar Farinetti e Antonio Gnoli
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Oscar Farinetti e Antonio Gnoli Marco Tardelli e Myrta Merlino
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Oscar Farinetti Marco Tardelli
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Oscar Farinetti Marco Tardelli
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Oscar Farinetti Marco Tardelli
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Oscar Farinetti Marco Tardelli
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Oscar Farinetti Marco Tardelli
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Oscar Farinetti Marco Tardelli
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Oscar Farinetti Myrta Merlino
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Oscar Farinetti Myrta Merlino
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Oscar Farinetti Myrta Merlino
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Renato Zero
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Renato Zero

Alla libreria Feltrinelli della Galleria Alberto Sordi di Roma ieri è stato presentato “Never Quiet. La mia storia (autorizzata malvolentieri)”, edito da Rizzoli e firmato dal fondatore di Eataly Oscar Farinetti, di cui oggi ricorre il compleanno.

Insieme all’autore ne hanno parlato la giornalista Myrta Merlino, il giornalista e scrittore Antonio Gnoli e Renato Zero, grande amico di Farinetti.

Ecco la quarta di copertina del volume: “In Italia esistono mille modi diversi per convincere qualcuno a desistere dal fare qualcosa. Il romano Gnafà, il perentorio veneto Non se pol, il laconico piemontese Niente da fé. Oscar Farinetti se l’è sentito dire spesso, ma ha avuto sempre la meglio la scimmietta un po’ fuori di testa che da sessantasette anni vive sulla sua spalla e lo spinge costantemente verso nuove imprese. Alcune finite molto bene, altre meno. Sia Oscar sia la sua scimmietta sanno però che nella vita se non ci si mette in cammino non si arriva da nessuna parte, e che l’indecisione provoca uno stato di infelicità, per sé e per gli altri. “Bad decision is better than no decision” è una delle prime lezioni di questo libro: si prende una direzione e si tengono gli occhi bene aperti sulla strada. Troppo lavoro, poco lavoro, padroni egoisti, lavoratori scansafatiche, giovani indolenti, anziani egocentrici… Perché ci sentiamo sempre vittime di qualcun altro? Oscar Farinetti si è ribellato a tutto questo e nel libro che avete tra le mani racconta come ci è riuscito. Dai primi anni a fianco del padre fino alla sua rocambolesca esperienza da leader, ci mostra cosa significa per lui “fare impresa” con coraggio e quali sono i valori essenziali del buon “mercante”, ma anche cosa vuol dire scontrarsi con la burocrazia e come scegliere buoni compagni di viaggio. La storia di Oscar dimostra infatti quanto sia importante la squadra con cui si sceglie di lavorare, e i molti amici che sono ancora con lui e si divertono come matti quando lo vedono “intignarsi” in un nuovo progetto. Nel libro ci sono anche loro, ma c’è soprattutto l’accanimento lucido e irriverente di una scimmietta inquieta”.

(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)



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