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La passione di Pier Paolo Pasolini per il calcio, nell’anniversario della sua morte. Archivio Pizzi

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Gianni Morandi, Pier Paolo Pasolini
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Gianni Morandi, Pier Paolo Pasolini
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“Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro”. Con queste parole Pier Paolo Pasolini, intervista da Guido Gerosa per l’Europeo a dicembre del 31 dicembre 1970, spiegava la sua passione viscerale per il calcio, a cui si sarebbe dedicato completamente se non ci fossero stati al primo posto, nella sua vita, scrittura e cinema. “Senza cinema, senza scrivere, che cosa le sarebbe piaciuto diventare?”, gli aveva domandato Enzo Biagi durante un’intervista nel 1973. “Un bravo calciatore – aveva risposto Pasolini -. Dopo la letteratura e l’eros, per me il football è uno dei grandi piaceri”.

Il 2 novembre del 1975, il corpo senza vita e martoriato di Pasolini veniva trovato in una spiaggia di Ostia. Attorno alla sua morte ancora oggi non si è riuscito a fare chiarezza, anche se formalmente per il suo omicidio fu condannato Pino Pelosi, all’epoca diciassettenne, morto lo scorso luglio dopo una lunga malattia.

Nelle foto di Umberto Pizzi, Formiche.net ricorda Pasolini durante una partita cantanti-artisti allo Stadio Flaminio di Roma, nel 1974. Assieme a lui, nelle foto, si può riconoscere anche un giovanissimo Gianni Morandi.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata



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