Il 19 gennaio del 2000, ad Hammamet, in Tunisia, morì a causa di un arresto cardiaco l’ex presidente del Consiglio, Bettino Craxi. Il medico personale di Craxi, nonché amica di famiglia, racconta che al momento della morte c’erano solo due persone di servizio e la figlia Stefania. La moglie Anna era un aereo diretto a Parigi per un breve soggiorno di tre giorni.
Oggi, 19 anni dopo la scomparsa, è stato presentato un ordine del giorno in Consiglio comunale per la dedica di una piazza o una via a Trento. Il consigliere socialista Stefano Bosetti ha sostenuto che è doveroso esaminare la personalità politica e la figura istituzionale di Bettino Craxi con quella serenità di giudizio a suo tempo mancata”.
La figura di Craxi, leader socialista e presidente del consiglio dal 1983 al 1987, è avvolta ancora dalle polemiche perché negli anni ‘90 fu condannato per finanziamenti illegali ai partiti.
Per la senatrice Fiammetta Modena, a 19 anni dalla scomparsa di Bettino Craxi, “tanti hanno pensato di aver strappato le pagine della sua eredità politica. Hanno sbagliato. Perché il tempo aiuta solo a focalizzare l’eredità che, nolenti o volenti, ci ha lasciato. La spinta verso la modernizzazione del Paese, il concetto dei meriti e dei bisogni, la consapevolezza della necessità di dare una nuova forma di governo all’Italia affondano le radici negli anni di Craxi”.
Umberto Pizzi lo ricorda così, con gli scatti d’archivio
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