È stato presentato ieri a Roma il nuovo libro di Maurizio Molinari, “La scossa globale”, con Giovanni Donzelli e Paolo Gentiloni, moderati da Annalisa Chirico. Tanti i temi toccati, tra cui Unione europea, Ucraina, Gaza e, chiaramente, l’impatto della politica di Trump su alleati ed equilibri mondiali.
Secondo Paolo Gentiloni, “un qualche ritorno verso America First rimarrebbe anche con un presidente democratico. Non credo che un presidente democratico smonterebbe tutta la politica sui dazi e quindi dobbiamo essere consapevoli della sfida e se l’Europa non fa i passi necessari, il superamento del diritto di veto è uno di questi e mi spiace che la presidente Meloni non sia d’accordo, sarà in grande difficoltà”. Ma cosa servirebbe all’Europa secondo il già commissario Ue? “Servirebbe un’Europa più forte e i principali avversari di questa possibilità sono da un parte Putin e dall’altra Trump, non è una partita facile per gli europei ma bisogno rendersi conto che questi problemi incidono sulla nostra realtà e darci una mossa per costruire un’Europa più forte”.
E sempre di Europa ha parlato anche Giovanni Donzelli: l’Europa “pecca di presunzione” mentre “dovrebbe essere molto più pragmatica”, ha detto il responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia. Citando “il caso Orban” in Europa – ha detto Donzelli – il leader ungherese “può stare simpatico o non simpatico, però finché è al vertice di una nazione importante per l’Europa e soprattutto per il suo confine orientale credo che il peggiore errore che possa fare l’Europa sia allontanare un Paese strategico. Orban – ha proseguito – può non piacere però non l’abbiamo scelto noi perché non spetta a noi scegliere chi governa quella nazione. Invece dobbiamo fare tutto il possibile per far sì che Orban sia utile agli interessi europei, per esempio, nel difenderci rispetto ai confini orientali metta il caso che, anche per disattenzione degli Stati Uniti, dovessero essere a rischio anche quelli o dovesse essere a rischio la stessa Europa”. “E allora – ha proseguito Donzelli – non abbiamo motivo di inimicarci alcune nazioni se non ci piace chi hanno eletto, perché non è compito nostro”.
Se bisogna siglare accordi utili e nell’interesse del Paese, ha sintetizato l’esponente di FdI, “non bisogna fare troppe filosofie” su quanto è democratico chi governa il Paese in questione “perché purtroppo i nostri competitor nel mondo non si pongono questi problemi”. Gli altri, “i nostri competitor – conclude Donzelli – sono sempre pronti a fare accordi a loro vantaggio e a discapito dei nostri valori e del nostro futuro: un po’ di sano pragmatismo che il governo Meloni ha, secondo me, è importante perché altrimenti rischiamo davvero di soccombere con questa ‘Scossa Globale'”.
Ecco le foto di Umberto Pizzi.
(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata










































































