“La ribellione dell’imprese. In piazza. Senza Pil e senza partiti“. È questo il titolo dell’ultimo libro scritto dal manager e saggista Francesco Delzio. Il volume – edito da Rubbettino – è stato presentato ieri all’Istituto per la Competitività (I-Com). L’iniziativa – organizzata in partnership con l’Associazione La Scossa – ha visto la partecipazione del presidente BNL Gruppo BNP Paribas e presidente FeBAF Luigi Abete, del presidente del Censi Giuseppe De Rita e del vicepresidente di Confindustria Carlo Robiglio. Il dibattito – moderato dalla giornalista Veronica Gentili – è stato aperto dall’intervento introduttivo del presidente I-Com Stefano da Empoli.
Ma perché in questa fase politico-economica ha senso parlare di ribellione delle imprese? Ecco cosa afferma a tal proposito l’abstract del libro di Delzio:
“Dopo la ribellione delle Masse, con un rovesciamento di ruoli senza precedenti la Storia ci sta ponendo di fronte alla ribellione delle Imprese. Sessant’anni fa Ayn Rand ne La rivolta di Atlante aveva previsto che – in un futuro imprecisato – sarebbe avvenuta la sollevazione dei prime movers: la rivolta degli imprenditori contro il collettivismo. Sembrava pura fantasia. Ma è ciò che sta accadendo, 60 anni dopo, in Italia. Come è potuto succedere? L’imprenditore oggi è costretto a vivere la stagione del populismo in una condizione, inedita, di “emarginazione sociale”. Costretto a fare i conti con un PIL che non cresce più e con il trionfo dei partiti che difendono le ragioni della Rendita, rispetto a quelle della Produzione. Imprenditori piccolissimi, piccoli, medi e grandi non hanno più riferimenti, spettatori smarriti di una politica nazionale in cui non si riconoscono più. Poiché la loro voce non è più “privilegiata” – uno vale uno, nell’era Rousseau – sono costretti a scendere in Piazza. E molto presto potrebbero farlo, ufficialmente e stabilmente, a fianco di sindacalisti e lavoratori. La rivolta della Produzione contro la Rendita“.
Al dibattito in I-Com era presente anche Umberto Pizzi. Nella gallery alcune delle sue foto più significative
Foto di Umberto Pizzi (Riproduzione riservata)