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Gli anni d’oro di Roberto Memmo nelle foto d’archivio Pizzi

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Hans Heinrich Thyssen-Bornemisza de Kászon, Amintore Fanfani e Roberto Memmo
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Hans Heinrich Thyssen-Bornemisza de Kászon, Roberto Memmo con la figlia e Vittorio Sgarbi
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Hans Heinrich Thyssen-Bornemisza de Kászon, Roberto Memmo con la figlia e Vittorio Sgarbi
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Roberto Memmo
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Daniela e Roberto Memmo
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Roberto Memmo
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Roberto Memmo e Hans Heinrich Thyssen-Bornemisza de Kászon
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Roberto Memmo e Hans Heinrich Thyssen-Bornemisza de Kászon
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Roberto Memmo e Sandra Verusio
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Patrizia, Roberto e Daniela Memmo
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Patrizia, Roberto e Daniela Memmo
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Signora Sbardella, Roberto Memmo e Hans Heinrich Thyssen-Bornemisza de Kászon

L’avvocato e collezionista d’arte Roberto Memmo è morto a Roma domenica scorsa.

Nato a Guagnano, in provincia di Lecce, nel 1921, è uno dei volti del mondo imprenditoriale del secondo dopoguerra. Era legato alle famiglie Savoia, Borbone di Spagna e Grimaldi di Monaco. La sua passione per l’arte lo portò a rilevare dal principe Alessandro Ruspoli gran parte di Palazzo Ruspoli a Roma.

Nel 1990 Memmo costituì una fondazione privata, assumendone la carica di presidente, avviando mostre co-prodotte con i più importanti musei del mondo come il Getty Museum di Los Angeles, il British Miseum di Londra o il Museo Egizio del Cairo.

Secondo l’agenzia AdnKronos, tra i curatori arruolati da Memmo ci sono grandi nomi quali Morris Bierbrier, Christopher White, Catherine Whistler, Sir Denis Mahon e Felipe Garin Llombart.

“Con la morte di Roberto Memmo se ne va una figura per certi versi emblematica del secolo scorso. E non solo per Lecce”, scrive il Quotidiano di Puglia.

Ecco una selezione di foto dall’archivio di Umberto Pizzi.

Foto: Umberto Pizzi – riproduzione riservata


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