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Catricalà, Matone e Tosseri al Teatro Eliseo per il Robespierre di Elisa Greco. Foto di Pizzi

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Antonio Catricalà
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Antonio Catricalà
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Simonetta Matone, Antonio Catricalà
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Antonio Catricalà, Emilio Albertario e Fabrizio Gandini
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Elisa Greco e Gennaro Migliore
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Gennaro Migliore
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Gennaro Migliore
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Valeria Licastro, Gabriella Fagno
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Luca Barbareschi e Elena Monorchio
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Luca Barbareschi e Elena Monorchio
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Elena Monorchio, Alessandra Necci
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Elena Monorchio, Alessandra Necci
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Alessandra Necci
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Serena Bertone, Alessandra Necci
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Serena Bertone, Olivier Tosseri, Alessandra Necci
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Simonetta Matone, Alessandra Necci, Marisela Federici, Elisa Greco
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Simonetta Matone, Alessandra Necci, Elisa Greco, Marisela Federici
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Simonetta Matone, Alessandra Necci, Marisela Federici, Elisa Greco
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Simonetta Matone, Alessandra Necci
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Simonetta Matone e Emilio Albertario
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Simonetta Matone e Emilio Albertario
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Simonetta Matone e Emilio Albertario
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Per un pugno di voti (214 contro 199), la giuria popolare del Teatro Eliseo ha assolto Maximilien de Robespierre, protagonista di spicco della Rivoluzione francese e del Regime del Terrore, ottavo e ultimo appuntamento della stagione 2018-2019 con il format teatrale “Colpevole o Innocente: la Storia a processo”. A difendere l'”Incorruttibile”, interpretato dal giornalista francese Olivier Tosseri, è stato chiamato l’avvocato Antonio Catricalà, che ha dovuto tenere testa a una presidente di corte molto agguerrita, Simonetta Matone (sostituta procuratrice generale della corte d’appello di Roma), mentre il pm, Fabrizio Gandini, aveva chiesto che Robespierre venisse punito con i lavori forzati scavando il tunnel della Tav: “Sulla base delle sue idee, che sono la rivoluzione, ma anche giustizia, libertà e uguaglianza”. E ancora: “Se il disegno di Robespierre non fosse stato interrotto con il taglio della sua testa, forse i gilet gialli non ci sarebbero”.

Elisa Greco, ideatrice del format teatrale, arrivato alla sua 11esima edizione: “Al di là della storia c’è la modernità del tema: l’incorruttibile che si presenta come incorruttibile e poi diventa o tiranno o rivoluzionario. Così come c’è l’attualità dei gilet jaunes, di questa presenza che è sempre rivoluzionaria all’interno della Francia”. La Storia a processo accende ogni volta dibattiti sopiti da tempo. Quest’anno ha registrato 8 sold out tra Roma e Milano (Teatro Manzoni).

Per noi ad immortalare l’evento era presente il fotografo Umberto Pizzi.

(Testo Askanews – riproduzione riservata)

(Foto Umberto Pizzi – riproduzione riservata)



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