Dopo 27 anni di presenza in Parlamento – compresa l’esperienza in Europa -, Rosy Bindi ha annunciato il suo prossimo addio alla politica. La notizia arriva dalle pagine del Fatto Quotidiano, a cui la presidente della Commissione parlamentare antimafia ha rilasciato un’intervista, pubblicata nell’edizione di oggi in edicola.
“Ho lavorato in questo Palazzo per 23 anni, e prima ancora altri cinque a Strasburgo – ha detto Bindi al Fatto Quotidiano -. La passione mi ha tenuta viva e integra. Fare politica non è un mestiere, ed è impossibile servirla senza quel fuoco che arde. Finita questa legislatura lascerò il campo”.
L’ex ministro della Sanità ha detto di volersi dedicare agli studi e al suo amore per la teologia e i viaggi: “Come dice Romano Prodi, finora sono stata in tutti gli aeroporti del mondo. Ma non mi ritirerò a vita privata. Maria Eletta Martini e Tina Anselmi finché hanno potuto si sono impegnate. E io vedo un gran bisogno di formazione alla politica e di ricostruzione delle reti associative”.
All’anagrafe Rosaria Bindi, l’ex presidente del Partito Democratico si è laureata in Scienze politiche alla Luiss, dopo aver anche frequentato la facoltà di Sociologia all’Università di Trento.
Impegnata da giovane nell’Azione Cattolica, è stata vicepresidente nazionale dell’associazione dal 1984 al 1989. È stata segretario del Partito Popolare Italiano nel Veneto e una delle sostenitrici dell’Ulivo di Prodi.
“Una casa incompiuta e ora anche un po’ diroccata”, ha detto Bindi a proposito del Pd di oggi. L’unico leader da seguire? “Papa Francesco“.
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