“Mi tiro indietro, sono da 20 giorni sulla graticola” e “lascio per il clima che c’è all’interno del partito che dovrebbe sostenere la Giunta di Roma”. Con queste parole Salvatore Tutino, il possibile prossimo assessore al Bilancio della giunta Raggi, ha ritirato la sua candidatura a causa di “beghe” interne al Movimento 5 stelle.
“Non è un fatto di curriculum o di capacità – spiega Tutino intervistato dall’Ansa -, ma sono fatti legati alle beghe politiche, in un contesto in cui tutti sono in grado di parlare e di sostenere falsità. In questo clima, che c’è all’interno del partito che dovrebbe sostenere la giunta di Roma, ho deciso di fare un passo indietro. Sono un tecnico e non sono condizionato da adesione incondizionata e acritica”.
Il bersaglio delle critiche di Tutino sono – seppure non menzionati – alcuni esponenti di vertice del Movimento 5 Stelle come Alessandro Di Battista, Carla Ruocco e Laura Castelli (qui l’articolo di approfondimento di Formiche.net) che in occasione della nomina di Tutino a magistrato contabile sollevarono alcune critiche. Da rilevare che Ruocco è stata la sponsor di Marcello Minenna, l’assessore al Bilancio nominato in principio dalla Raggi e poi dimessosi per la mossa del sindaco contro il capo di gabinetto Ranieri (qui la ricostruzione di Formiche.net).
Tutino, super esperto di fisco ed enti locali, nonché magistrato della Corte dei Conti, è stato anche il capo del Secit, il servizio centrale ispettivo del ministero delle Finanze (leggi qui la biografia completa).
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