“La riduzione della pressione fiscale è il caposaldo dell’azione di questo governo. Non è per fumo ideologico. In altri Paesi né io né Padoan saremmo arditi sostenitori della riduzione delle tasse. Ma l’Italia ha una pressione fiscale insostenibile. E la sua riduzione è il modo per attuare il principio dell’articolo 3 della Costituzione”. Sono state queste alcune delle parole pronunciate dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, all’inaugurazione dell’anno accademico della scuola della Guardia di Finanza. Con lui c’erano anche il ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan e il padrone di casa, il comandante generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi.
Uno sforzo che va di pari passo al contrasto all’evasione fiscale: “Tra i risultati del governo ci sono luci e ombre, alcuni risultati appariranno più chiari tra un po’, ma uno ci rende particolarmente orgogliosi, quello sulla lotta all’evasione. Nel 2015 anno record per il recupero. Ma questo è il minimo sindacale. Con il contrasto all’evasione – dice agli allievi finanzieri – garantite giustizia sociale e uguaglianza sul mercato, due principi qualificanti”. Tanto più in un periodo in cui “aumentano le divisioni a livello internazionale: sempre più persone hanno livelli di reddito insopportabile per chi è nella forbice bassa, e questo accade anche nel nostro Paese”.
Il ‘combinato disposto’ di lotta all’evasione e riduzione della pressione fiscale, disegnano, rivendica Renzi, “un governo sensibile al fisco, in termini diversi dai governi precedenti. Corollari sono infatti la dichiarazione pre-compilata, la fatturazione elettronica, l’incrocio di banche dati incentivate anche nel nuovo decreto fiscale che porterà a un ulteriore investimento nel rapporto col cittadino, consulente e non avversario”. E in questo obiettivo del governo “voi della Guardia di Finanza avete una grande responsabilità, quello di un messaggio di un Paese diverso, che non vede i cittadini come controparte, ma il fisco primo consulente del contribuente. Senza indulgere in tendenze autoassolutorie, con il massimo impegno nel recuperare ciò che c’è da recuperare, ma modificando la forma mentis del rapporto tra cittadini e P.A”, ha concluso Renzi.
(Foto di Stefano Carofei/Imagoeconomica)