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La tendopoli nella Basilica dei Santi Apostoli a Roma. Le foto

Tendopoli Santi Apostoli
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Tendopoli nella Basilica Santi Apostoli di Roma
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La Basilica Santi Apostoli di Roma
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I manifesti dei movimenti per la casa
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Un centinaio di persone senza casa da giorni sono accampate sotto i portici della basilica dei Santi Apostoli di Roma. E qui che si stanno puntando i riflettori dei media, mentre cresce la tensione dopo gli scontri della scorsa settimana fra migranti e polizia in piazza Indipendenza.

Il Corriere della Sera riporta che, secondo un censimento auto-organizzato, sotto il portico quattrocentesco della basilica, col beneplacito dei frati Minori Conventuali, sarebbero accampati 60 adulti e 45 bambini. In buona parte si tratta di persone che dal 2013 occupavano abusivamente lo stabile dell’ex Inps di via Quintavalle 88, a Cinecittà.

Il 10 agosto, con qualche tensione, anche se non paragonabile a quelle di piazza Indipendenza, le autorità hanno proceduto allo sgombero e gli sfollati hanno trovato rifugio all’esterno della chiesa che sorge nel pieno centro di Roma, a due passi da piazza Venezia. Alcuni sfollati invece occupavano fino allo scorso gennaio Colle Monfortani sulla Prenestina. Tende, materassini e nessun servizio igienico, malgrado le richieste di installare bagni chimici: chi deve usare il bagno chiede il permesso ai gestori dei locali della zona, e ci si fa la doccia nelle strutture per i senzatetto. I panni si possono lavare a un rubinetto attaccato alla Basilica. La situazione non è semplice. Nei giorni scorsi il parroco, padre Agnello Stoia, ha accompagnato il personale dell’Asl in una visita per verificare chi avesse bisogno di sostegno sanitario.

Nella tendopoli ci sono persone di varie nazionalità e di diverso status giuridico: italiani, nordafricani, sudamericani, siriani, romeni. In buona parte si tratta di famiglie, e ci sono anche due donne incinte. Secondo uno degli sfollati, intervistato dal Corriere, non ci sarebbero rifugiati politici. Solo poveri di varie provenienze, fra cui diversi romani. Ci sono bambini che dovrebbero frequentare le scuole di Cinecittà, la zona dove vivevano fino a pochi giorni fa. Non si sa se e quanti riusciranno a tornare nelle loro classi quando fra pochi giorni ricominceranno le lezioni. Insieme a loro, riporta il Sole 24 ore, ci sono anche esponenti dei movimenti per la casa, che sabato scorso hanno organizzato un corteo nel centro di Roma.
Alcuni degli occupanti della tendopoli hanno raccontato di essere stati sgomberati dalle loro precedenti sistemazioni senza che gli si fosse prospettata un’alternativa. “Dal Comune è arrivata la proposta di dividere le famiglie, mettere madri e bambini in qualche posto e gli uomini in mezzo a una strada – hanno dichiarato – Inaccettabile”.

La trattativa col Comune, scrive Avvenire, prosegue, ma i fatti di piazza Indipendenza hanno peggiorato la situazione: prima gli sfollati uscivano, ora in buona parte restano a presidiare la tendopoli, per paura di uno sgombero. Un’eventualità che ad oggi pare improbabile, perché i religiosi non sembrano intenzionati a far spostare i senzatetto, tuttavia una soluzione, presto o tardi, andrà trovata. “Ho paura che fra una settimana, 10 giorni, due giorni, ci ritroveremo a dire le stesse cose per fatti uguali che accadranno di nuovo da qualche parte” ha dichiarato monsignor Paolo Lojudice, responsabile di Migrantes Lazio, commentando gli scontri di piazza Indipendenza. Per ora la Chiesa di Roma ha dato la disponibilità a farsi promotrice di “un dialogo, di una vera confluenza di forze sul piano della progettualità, prima ancora di arrivare all’azione materiale, fisica, dello sgombero”.

foto di Benvegnù Guaitoli/Imagoeconomica

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