Una festa di compleanno venerdì 17 aprile in un Grand hotel della nota via Veneto, per celebrare, al di là degli anni compiuti, le conoscenze della sonnambula e mondana capitale. Un red carpet per accogliere ed immortalare gli ospiti rigorosamente registrati in una lista accoglienza. Sull’invito era specificato (addirittura scritto due volte!) il “dress code” e tutti gli ospiti hanno così esibito la loro creatività per non deludere le aspettative.
Le donne, tutte per lo più con scollature vertiginose e azzardate trasparenze, sfoggiavano mise di rasi e sete di tutte le gradazioni del nero ad esclusione di poche altre che esibivano colori sgargianti.
L’arcobaleno risplendeva fino a spegnersi nel rosa pallido antico, dalle reminiscenze classiche, indossato dalla sbiadita Maria Monsè. La showgirl Alessia Fabiani indossava uno dei suoi tipici abiti a palloncino, metà nero e metà coloratissimo, cortissimo, che lasciava esposte le lunghe gambe nude che terminavano con i soliti anfibi. In stivali anche la biondissima Luxardo, in lungo nero con stivalone texano color cuoio. La DJ della serata, Sonia Rondini, con abito lungo black and white coordinato in tinta anche con la sua cortissima capigliatura scura dal ciuffo sbiancato ed occhiali montatura nero. In bianco lungo l’attrice Roberta Gianrusso, anch’essa dal taglio corto e dalla bellezza androgina.
Molto fine era la signora Sgaravatti, in abito a canottiera lungo nero minimal, unico vezzo un bellissimo anello a serpente che occupava tutto l’anulare destro. Elegante ed originale anche la bella psicologa Mariolina Palumbo, in tailleur pantalone, (unico esempio se si esclude la sottoscritta), che fasciava le magre gambe in un total black che terminava con base a zampa d’elefante striata in avorio. Brillavano anche i viola ed i fucsia, sempre con pietre e lustrini, e l’elettrico blu “balestra” indossato da due signore bionde (forse madre e figlia). Poi in abbondanza c’erano paillettes e tulle che adornavano abiti attillati e fascianti che esplodevano sul colore e bordavano scolli e bretelline. Una piccola signora mora in tubino ridottissimo (forse troppo…) in paillettes argento e scollo a fascia. Il tutto vagamente ricoperto da una tunica in tulle trasparentissimo sulle spalle e gambe nude. Ma tra tutte luccicava una “sirena” che indossava un abito decisamente stravagante con ombelico e gambe totalmente svelati dal velo a nudo, e ricoperta (solo il giusto necessario!), da una gettata di paillettes che variavano dall’argento alle gradazioni del blu. La sua audace mise era ben mitigata dall’elegante marito in classico smoking.
Ancora brillanti paillettes per le due gemelle, una in turchese e l’altra in rosso, che sfoggiavano tubini dal giro maniche lucente. Anche Giada De Blank era in un lungo abito dalle strette bretelline ed ampio scollo a V sul seno, dalla linea simil sottana che terminava con balze. Un total red irradiato dai raggi di un gran sole di paillettes d’oro che esplodevano dal seno alla pancia, firmato Gai Mattiolo.
Il rosso in realtà padroneggiava nel salone affollato, ed in tutte le salse. La woman in red d’eccellenza era sicuramente la danzatrice delle musiche latinoamericane, una giunonica morona che indossava un abito eccessivamente fasciato e scollato, così come anche per un’altra procace signora stile Ivana Trump in color champagne accompagnata da un’amica che indossava un ironico cappellino stile Philip Treacy. Insomma c’erano decisamente molti look eccessivi ed estremamente bizzarri.
Invece gli uomini apparivano eleganti ed a loro agio in smoking o completi scuri come i due blogger (con vaghe origini nobiliari) onnipresenti nelle serate mondane romane: Jacopo Sipari di Pescasseroli ed Andrea Raffaelli (che si fa chiamare il Marchese). Poi un nobile vero c’era, onnipresente anch’esso, Guglielmo Giovanelli Marconi. Poi sul classico gli altri presenti come l’hair stylist Natalino Candido ed altri accompagnatori, tra divertiti ed annoiati, della kermesse serale. L’eleganza maschile si notava grazie alla classe di un bell’imprenditore modenese (che opera proprio per il marchio più noto dell’alta moda maschile napoletana), ed il noto stilista Carlo Alberto Terranova in completo scuro e cachecol regimental. Purtroppo non si può dire altrimenti dell’altro stilista, Nino Lettieri, che firmava il bell’abito da sera bianco e nero della festeggiata, Maridì Vicedomini, con solito dolcevita (di lana…) color panna sotto l’abito scuro.
Una serata rumorosa, dalle musiche ed i drink over, dove l’unico assente era Jep Gambardella, interprete di una nobiltà decaduta ed una vitalità mondana fuori tempo.
Testo: Fabiola Cinque
Foto: Umberto Pizzi