“Sos Roma. La crisi della capitale. Da dove viene, come uscirne” è il libro di Marco Causi, assessore al Bilancio capitolino nelle giunte Veltroni, che ha presentato il suo volume, edito da Armando editore, questa mattina al Tempio di Adriano di Roma.
Insieme all’autore hanno preso parte all’appuntamento il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, l’ex sindaco della capitale Walter Veltroni, e l’assessore regionale Guido Fabiani.
“Il libro è un rendiconto della mia attività amministrativa e politica su Roma; sia degli anni nei quali sono stato assessore del sindaco Veltroni, sia negli anni in cui ho seguito Roma in Parlamento, con i decreti di attuazione di Roma Capitale e le vicende normative che ne sono seguite”, ha detto Causi durante la presentazione.
“Il libro racconta alcuni retroscena di quegli anni, ma anche la Roma di oggi, la Roma produttiva, quella del buonismo economico, quella in cui alcuni settori corrono e altri arrancano”, ha continuato.
“Innovazione, formazione e bellezza: Sono queste le parole chiave per il rilancio di Roma, accanto a politiche sociali che diano coesione alla città”. Così Veltroni è intervenuto su Roma e sul libro. “Non è impossibile governare Roma – ha detto l’ex sindaco – ma serve una visione che abbiamo perso negli ultimi anni, e non solo in quelli dell’attuale amministrazione”. “Roma ha un grande futuro, ma esso dipende dalla capacità di fare sistema, dalla capacità di superare diversità politiche per il bene della città; perché non si vince da soli. È un compito che spetta alle forze politiche cittadine e nazionali e all’associazionismo di categoria”, ha concluso.
Anche Paolo Gentiloni, romano doc come Veltroni, ha detto la sua sulla capitale: “A Roma serve un recupero di orgoglio e ambizione da parte di tutti, cittadini e classi dirigenti da tutti. È fondamentale. Quando io mi sono avvicinato negli anni ’90 alla collaborazione con l’amministrazione comunale c’era un libro scritto da Walter Tocci che si chiamava ‘Roma che ne facciamo?’ Tematizzava la pesante crisi che Roma aveva vissuto negli anni ’80 e il tema era come andare verso un modello di modernizzazione che puntasse sulle forze della città. La sfiducia nei confronti della capitale all’epoca era una cosa micidiale. L’orgoglio e l’ambizioni delle classi dirigenti furono fondamentali per il rilancio della città come lo sono oggi”.
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