Il 24 febbraio 2003 ci lasciava il grande attore Alberto Sordi, che seppe raccontare non solo gli italiani ma la storia tutta del nostro Paese, dalla Grande guerra ai “borghesi piccoli piccoli”.
“Come Totò, come Aldo Fabrizi, rimane una maschera immortale”, dice Carlo Verdone, suo “erede” al Messaggero. “Ha incarnato la superficialità e la vigliaccheria in cui noi italiani ci siamo rispecchiati e continuiamo a farlo. Qualcuno ha provato a imitarlo, ma senza successo. Alberto è unico, irripetibile”, conclude il regista-attore romano.
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