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Guidata da Paolo Baratta (Presidente) e Cesare Mazzonis (Direttore Artistico), l’Accademia Filarmonica Romana ha presentato un ricco programma 2013-2014 che si invita a studiare a www.filarmonicaromana.org. In questa nota, voglio indicare gli spettacoli che sceglierò Dipendono solamente dai miei gusti personali (ad esempio, il poco interesse per il balletto e quindi anche dell’innovativo programma proposto dalla Filarmonica) e da altri impegni. Non è una guida, solo una traccia che può essere utile a chi gusti simili ai miei.

Non mancherò alla serata inaugurale di quella che la 193sima stagione dell’Accademia. Sarà Angela Hewitt, specialista bachiana per eccellenza, con l’Ensemble da camera dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, a inaugurarla con un programma tutto dedicato a Bach. La stagione si svolgerà fra Teatro Olimpico, Teatro Argentina, Accademia di Francia e Sala Casella. Ci dice Cesare Mazzonis: “Con una programmazione per un pubblico di tutte le età, fortemente radicata nel territorio e allo stesso tempo di respiro internazionale, l’Accademia Filarmonica Romana presenta la sua nuova stagione, la n. 193, e conferma le preziose collaborazioni con istituzioni cittadine, nazionali e internazionali” spiega il presidente Paolo Baratta. “La stagione – prosegue il direttore artistico Cesare Mazzonis – alterna il giocoso e quel che suole definirsi ‘serio’, il tragico e il faceto. Uno sguardo verso l’antico, musica dal ben consolidato repertorio, musica contemporanea e alcune curiosità, con una attenzione rivolta al giovane pubblico. Non una scelta unica e definita, se non quella di una forte varietà che ci auguriamo interessi e diverta”.

Andrò al primo appuntamento all’Argentina. Sarà giovedì 21 novembre con il clarinettista Alessandro Carbonare e l’ensemble di percussioni Tetraktis. In vent’anni di attività, Tetraktis ha da sempre seguito un percorso senza confini che prende origine dalla musica contemporanea per incontrare altri linguaggi tra cui la musica antica, il jazz, il pop, mescolandosi con musicisti provenienti da altre esperienze. Per questa occasione sono affiancati da Alessandro Carbonare, primo clarinetto dell’Orchestra di Santa Cecilia e solista di fama internazionale, che dialoga con le percussioni dell’ensemble in un concerto che è viaggio nel tempo e nello spazio: dalle musiche dell’Ottocento che rivivono grazie agli arrangiamenti originali (si pensi al famoso Volo del calabrone di Rimskij-Korsakov), alla tradizione d’Oriente e alle musiche dei popoli dell’Est. E ancora Stravinskij, Bartók, Pasculli, Panfili e Itturalde; punto di partenza è un lavoro emblematico del mondo contemporaneo come Music for Pieces of Wood del newyorkese Steve Reich.

Sarò presente domenica 1 dicembre in Sala Casella dedicato a Goffredo Petrassi e la Scuola romana. Figura centrale della composizione contemporanea e punto di riferimento della scena romana di secondo Novecento, di cui quest’anno ricorre il decennale della scomparsa, il ricordo di Petrassi si apre con Sestina d’autunno. Veni, creator Igor per sei esecutori, composto come omaggio a Stravinskij e prosegue con musica di Bortolotti, Sbordoni, Panni, Pennisi, Morricone. Ne sono interpreti il soprano Marta Vulpi e l’ensemble Gruppo Musica d’Oggi diretto da Enrico Marocchini.

Il 16 gennaio sarò all’apertura del 2014 al Teatro Olimpico con l’ironia, il virtuosismo e la trascinante energia gitana dello straordinario violinista ungherese Roby Lakatos, il “violinista del diavolo” come spesso viene soprannominato. Grazie alla complicità di un quintetto strumentale, Lakatos ricostruisce un mondo variopinto di colori e di ritmi, mescolando sapientemente musica di tradizione classica con la vitalità tzigana, i ritmi e le melodie jazz. Un concerto capace di stupire e divertire: da Oblivion di Piazzolla al repertorio russo, passando per le composizioni dello stesso Lakatos, con un omaggio all’Italia.

Per il Giorno della Memoria (30 gennaio) sarò all’Argentina al “Per non dimenticare” sarà la voce di Remo Girone a leggere alcune poesie di Paul Celan uno dei più grandi poeti in lingua tedesca del secolo scorso, e di Primo Levi qui ricordato attraverso una intervista di Ferdinando Camon. A Remo Girone si alterna il canto del baritono Vito Priante interprete dei Vier ernste Gesänge di Brahms (al pianoforte Dominique Trottein), e il violoncellista Giovanni Scaglione impegnato nella Suite n. 2 di Bach e in due preludi della compositrice russa Sofija Gubajdulina, che quest’anno è stata insignita del Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia.

Cercherò di non mancare almeno uno dei quattro concerti, dal 6 al 9 febbraio, in coproduzione con l’Accademia di Francia per il Festival Controtempo, la Filarmonica presenta in Sala Casella e all’Accademia di Francia quattro straordinari concerti ideati dal Quatuor Diotima, ensemble attualmente in residenza come “Voix Nouvelle” Royaumount al Théâtre d’Orléans, fra le migliori formazioni da camera francesi. Quattro appuntamenti che accostano in maniera originale gli ultimi Quartetti di Beethoven ai quattro Quartetti di Schoenberg e al Livre pour Quatuor di Boulez, quest’ultimo di rara esecuzione. L’idea del ciclo è stata quella di ricreare un accostamento che Schoenberg aveva immaginato per la prima del suo Quarto Quartetto nel 1937, spinto dalla volontà di inserire la sua musica nella continuità della storia della musica tedesca. A questo accostamento il Diotima ha aggiunto il Livre pour quatuor di Boulez con cui la formazione collabora da diversi anni.

Altro appuntamento stuzzicante il 27 febbraio al Teatro Olimpico un altro inedito e atteso incontro, quello fra La Reverdie, uno dei migliori ensemble italiani di musica medievale, e l’attore Paolo Rossi, qui in veste anche di regista, in Le Roman de Fauvel di Philippe de Vitry, prima rappresentazione assoluta realizzata in coproduzione con la Società dei Concerti “Guido Michelli” di Ancona e la Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” di L’Aquila.

Fra i testi più singolari della letteratura allegorica medievale, un’attualissima opera antica che sembra parlare dell’oggi, Le Roman de Fauvel è un poema di Gervais de Bus, funzionario alla corte di Filippo il Bello, che lo scrisse tra il 1310 e il 1314, e per cui Philippe de Vitry compose alcuni mottetti: è una critica alla corruzione del sistema politico francese e alle convergenze tra potere politico e potere religioso, culminate nelle azioni giudiziarie contro i Templari che portano alla soppressione dell’ordine nel 1312. “Pericolosa è la politica, non la satira” commenta Paolo Rossi. Il protagonista è Fauvel, un personaggio fantastico tra uomo e asino, che con l’inganno conquista un grande potere. Chiede in moglie Fortuna per poter, tramite lei, decidere il verso in cui far girare la sua Ruota e, al suo rifiuto, sposa Vanagloria, nel tentativo di sfuggire al baratro che attende gli arroganti. Un grande torneo tra i Vizi e le Virtù conclude l’opera…

Di nuovo all’Argentina per un altro grande artista: giovedì 27 marzo il concerto del tenore inglese Ian Bostridge, considerato uno dei maggiori cantanti viventi, accompagnato dal pianista Julius Drake cui è legato da un sodalizio artistico di oltre dieci anni. La serata si apre con Winterreise di Schubert (nella rara esecuzione della prima versione in 12 Lieder), il meraviglioso ciclo di Lieder che anni fa ha aperto la strada alla strabiliante carriera di Bostridge. “Tutti i grandi compositori di Lieder mi interessano – ha dichiarato il liederista -, ma Schubert più degli altri, per l’intimità e la profondità della sua musica”. Altro autore particolarmente amato da Bostridge di cui è uno dei più importanti interpreti, è il compositore inglese Benjamin Britten di cui il cantante interpreterà Winter Words op. 52. Completa il programma Charles Ives con Memories.

Infine per il quarto anno consecutivo si rinnova la collaborazione con AsLiCo per il progetto OperaDomani dedicato al giovane pubblico, che quest’anno sarà dedicato all’Aida di Giuseppe Verdi. Attraverso tre percorsi didattici pensati per i diversi ordini delle scuole, il progetto coinvolgerà insegnanti, genitori e studenti: sono Celeste Aida per la materna e primaria (Opera Kids), Verdi 2.0o per le superiori (Opera.it), e Aida, amore è coraggio per Opera Domani riservato alle medie. Proprio quest’ultimo nuovo allestimento, per la regia di Stefano Simone Pintor, nell’adattamento musicale di Alberto Cara, sarà in scena al Teatro Olimpico martedì 15 aprile (ore 20) in una recita che coinvolgerà giovani e adulti.

Gran finale di stagione con un duo famoso in tutto il mondo, quello delle Sorelle Labèque, giovedì 29 maggio al Teatro Olimpico. Ospiti regolari delle orchestre più prestigiose, presenti sui palcoscenici delle sale da concerto e festival di tutto il mondo, Katia e Marielle sono capaci di spaziare dal repertorio antico al contemporaneo, fino al jazz, rock e pop. Per l’appuntamento che chiude la stagione, il duo presenta un programma tratto dal grande repertorio americano, per cui le Labèque eccellono, affiancato da Raphael Seguinier e Gonzalo Grau alle percussioni: Tre preludi per due pianoforti di Gerswhin (nell’arrangiamento Irwin Kostal), Four Movements (2008) di Philip Glass, finale con West Side Story di Bernstein.

Cosa andrò ad ascoltare alla Filarmonica Romana

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