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Anche i social network arrivano in Borsa. E lo fanno prima del previsto. Lo insegna Facebook che il giorno dopo il suo debutto avviò una lenta discesa dei listini finanziari.
Dopo mesi di indiscrezioni anche Twitter alle 17 di ieri ora di New York (le 23.02 italiane) ha comunicato al mondo intero di aver presentato i documenti per l’offerta pubblica iniziale (Ipo) con un tweet.

Nell’ascesa dei social network gli annunci pubblicitari giocano un ruolo importante. Lo sa ancora bene Facebook che ha incentrato su di essi tutte le sue strategie e lo sta imparando Twitter che lunedì ha compiuto la sua più grande acquisizione (ben 350 milioni di dollari) con l’acquisto di MoPub, una start-up specializzata nella gestione degli annunci pubblicitari.

Twitter vs Facebook

Lo svantaggio di Twitter rispetto a Facebook sta nei numeri, si legge sul sito Slate: “200 milioni di utenti, mentre Facebook ne ha circa 1,15 miliardi. Ma il suo vantaggio sta nella tempestività e nell’attualità . Mentre le persone controllano Facebook quando il tempo lo permette gli utenti di Twitter tendono ad usarlo abbastanza attivamente e in concomitanza con eventi specifici, come spettacoli televisivi, raduni , concerti e notizie. Quindi gli inserzionisti pubblicitari possono plasmare annunci su misura non solo in base ai gusti generali di un utente ma a ciò che l’utente sta facendo nel momento stesso in cui vede l’annuncio.

Questo poi sembra essere un momento fortunato in Borsa. L’azione di Facebook ha raggiunto un massimo storico pochi giorni fa a 45 dollari per azione, contro i 38 dollari del primo collocamento avvenuto nel maggio 2012.

Per gli analisti Twitter, nata nel marzo del 2006, varrebbe 10 miliardi di dollari. L’azienda di San Francisco è stata valutata in occasione di una transazione privata quando una quota delle sue azioni è stata ceduta al gigante del private equity BlackRock. Adesso le banche incaricate del collocamento però dovranno procedere nelle loro stime.

Numeri e perplessità su Twitter

Sembra che Twitter però non stia crescendo come previsto. “Se a Wall Street dovesse diffondersi la stessa preoccupazione , questo potrebbe essere un problema per le sue prossime IPO”, si legge su All Things D.
Lo scorso dicembre Twitter ha annunciato di avere più di 200 milioni di utenti attivi. Pochi mesi dopo, il Ceo Dick Costolo stimava di arrivare a 400 milioni di utenti entro la fine del 2013. Ma le fonti dicono che Twitter ora ha circa 240 milioni di utenti e se continuerà a crescere a questo ritmo entro quest’anno raggiungerà 260 milioni di utenti, il che significa che la sua base utenti sarebbe cresciuta di circa il 30 per cento , invece del 100 per cento che si era prefissato Costolo.

Un ritmo non male si legge nell’articolo. Facebook, per esempio, aveva aumento la sua base di utenti attivi del 33 per cento nei 12 mesi precedenti alla sua Ipo nel 2012. Ma è una società molto più grande, aveva 900 milioni di utenti quando è andato in Borsa e ne ha più di un miliardo oggi.
Una crescita non proprio a razzo quella di Twitter ma che secondo All Things D può ancora mostrarsi convincente aWall Street quando si tratta di ricavi che secondo gli analisti nel 2013 arriveranno a far chiudere la società con 583 milioni di dollari.

Azioni in regalo per scongiurare la fuga

Per rendere il passaggio in Borsa il più leggero possibile per i suoi dipendenti ed evitare la fuga di cervelli che aveva colpito Facebook in seguito alla Ipo del maggio 2012, Twitter ha deciso di donare un numero di azioni non solo a manager ma anche a semplici collaboratori che nel gruppo svolgono un ruolo fondamentale.
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal – che cita fonti interne al gruppo – Twitter starebbe anche chiedendo ai suoi dipendenti di dare giudizi sull’operato dei colleghi. Come ricompensa per il tempo speso nel compilare i moduli darà agli impiegati un aumento di stipendio o altre azioni in regalo. Interrogato dal Wsj, il social network ha deciso di non commentare la notizia.

Twitter sbarca in Borsa ma cresce poco. Numeri e perplessità

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