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Dall’apprensione alle speranze

Negli ultimi 15 mesi il sentiment degli investitori ha subito una sorprendente evoluzione, passando dalle profonde apprensioni precedenti l’azione del presidente della BCE alle attuali speranze di una ripresa economica. All’inizio di quest’estate, avevo esortato gli investitori a non voltare le spalle alle azioni europee. Ora mi rivolgo nuovamente a loro invitandoli a non sottovalutare le società di qualità più elevata. In un mondo in preda all’incertezza, le difficoltà permangono ma rimaniamo dell’avviso che i titoli di alta qualità rappresentino un’ottima fonte di valore per gli investitori con un orizzonte di lungo periodo. Sebbene questa rimanga la nostra convinzione principale, riconosciamo che è venuto il momento di sviluppare portafogli più bilanciati e di avvalerci di una più ampia rete di risorse alla ricerca di idee interessanti.

Rischi e vulnerabilità

Il miglioramento delle prospettive economiche europee abbinato a valutazioni relative che iniziavano ad apparire eccessive e ai timori per i mercati emergenti hanno creato la “tempesta perfetta” nella quale molte società globali di qualità elevata hanno sottoperformato le loro omologhe caratterizzate da un orientamento più domestico. Il vero quesito che ci poniamo ora è cosa accadrà in seguito: la ripresa degli utili sarà sufficiente a giustificare le revisioni al rialzo che abbiamo osservato? In seguito al recente profit warning emesso da Unilever per il terzo trimestre, un analista mi ha spiegato che la vulnerabilità di questo tipo di società è dovuta al fatto che gli utili superavano nettamente i livelli del 2007, mentre i ricavi in molti altri settori si collocavano ampiamente al di sotto di tale benchmark. Se per lui questo rappresenta un fattore negativo, per noi ciò costituisce l’esatto motivo per cui deteniamo il titolo. La capacità di accrescere gli utili anno dopo anno favorisce la generazione di ottime performance di lungo periodo. Le società che privilegiamo sono proprio quelle i cui ricavi non sono vulnerabili a periodi di stagnazione.

Opportunità e prospettive

Perfino gli osservatori europei più ottimistici dovrebbero riconoscere che le prospettive di medio termine implicano una debole espansione del PIL – alla luce di dinamiche demografiche sfavorevoli, problemi di competitività ed elevati livelli di debito. Inoltre, stando alle previsioni, la crescita europea non raggiungerà i livelli osservati a livello globale e nei mercati emergenti. Le economie in via di sviluppo non solo registreranno un’espansione più sostenuta ma saranno anche interessate da alcune trasformazioni derivanti dalle crescenti dimensioni delle loro classi medie. Le opportunità delle società globali di contribuire a e di beneficiare di questo fenomeno sono estremamente interessanti. In questo scenario, è dunque ragionevole ricercare aziende diversificate esposte alla crescita mondiale e vediamo nell’Europa un’ottima fonte di tali opportunità.

Evitare atteggiamenti compiacenti

La ripresa dell’eurozona dipenderà dall’attuazione di riforme strutturali reali, dai progressi nella realizzazione di una piena unione e dalla volontà politica dei singoli stati di apportare i cambiamenti richiesti. Anche se la fase peggiore della crisi sembra ormai superata, è fondamentale mantenere la determinazione necessaria a correggere gli squilibri e introdurre le riforme. Un efficace meccanismo di supervisione bancaria rappresenta un catalizzatore fondamentale per promuovere la fiducia nella nuova Europa. Il vero interrogativo da porsi è quanto efficacemente i politici europei hanno sfruttato il tempo concesso loro dagli interventi della BCE.

L’importanza di portafogli più equilibrati

Pur ritenendo che il miglioramento dello scenario giustifichi divergenze meno estreme nelle valutazioni, l’utilizzo di un approccio selettivo resta fondamentale. La selezione dei titoli sarà ricompensata e, in qualità di investitori attivi, saremo costantemente alla ricerca di nuove idee. Ciò non significa speculare in società in difficoltà che non coprono il costo del capitale, che operano in settori alle prese con problemi di ordine strutturale o che sono poste di fronte a incertezza politica. Lo scenario macroeconomico fornisce il contesto nel quale operano le aziende europee. Più favorevole è tale contesto, maggiore è il numero di società in grado di offrire opportunità d’investimento allettanti.

La tesi a favore dei titoli di qualità in Europa

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