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A Genova il Partito democratico ricerca la sua identità

Archiviato il Meeting di Rimini l’estate politica vedrà il suo epicentro a Genova, dove ieri è partita la sesta edizione della Festa nazionale democratica, contraddistinta dallo slogan “Perché l’Italia vive”. È un ritorno nello scenario della prima Festa dell’Unità subito dopo la guerra e città che più di tutte ha incarnato un legame con la storia politica della sinistra italiana, dalla liberazione dal nazifascismo alla repressione sanguinosa del giugno 1960 fino alle mobilitazioni popolari e contro il terrorismo negli anni di piombo. Nella cornice del Porto antico del capoluogo ligure tra il 30 agosto e il 9 settembre il Pd tenterà di scoprire e rilanciare i suoi tratti distintivi e di gettare le fondamenta di una nuova possibile alleanza progressista.

Ad aprire l’iniziativa, oltre all’esposizione della tesi di laurea di Sandro Pertini su La cooperazione, è stata un’intervista di Mario Orfeo a Enrico Letta che ha coinciso con l’intervento di Matteo Renzi nella Festa provinciale del Pd di Forlì, quasi a prefigurare la sfida congressuale per la guida del Nazareno. Ricchissimo il calendario, con 150 appuntamenti in cui si alterneranno il gruppo dirigente e le anime del partito. Il 7 settembre sarà la volta di Guglielmo Epifani che inaugurerà la festa con la responsabile per l’integrazione Cecile Kyenge, mentre la giornata dell’8 verrà dedicata alla ricostruzione del percorso che portò alla Costituzione repubblicana e a un confronto sulla riforma elettorale fra Luciano Violante, Gianclaudio Bressa, Roberto Giachetti. Renzi sarà protagonista domenica, mentre il 3 Susanna Camusso discuterà di crisi con Giorgio Squinzi, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Lo stesso giorno è atteso Pier Luigi Bersani, seguito il 4 da Walter Veltroni e il 6 da Massimo D’Alema. Uno spazio di rilievo è stato riservato a Nichi Vendola che si confronterà con Luigi Zanda il 5 settembre. Nutrito il parterre degli ospiti esterni: Mario Mauro, Anna Maria Cancellieri, Nicola Gratteri, Tano Grasso, Ilaria Cucchi, Mario Staderini, Emanuele Macaluso, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi, Enrico Giovannini, Gaetano Quagliariello che dialogherà con Anna Finocchiaro sul rapporto tra cittadini e istituzioni, e Roberto Maroni che duellerà con Rosy Bindi. Un omaggio verrà tributato a Nilde Jotti e Ezio Tarantelli, mentre l’8 Don Andrea Gallo sarà ricordato con il film Una canzone per il paradiso.

Il centro-destra tenta il rilancio tra Colosseo e Castelli romani

Roma costituirà la cornice delle iniziative organizzate dal Popolo della libertà per ridiscutere e rilanciare il legame con l’elettorato e la militanza giovanile. Tra l’8 e il 12 settembre il Grand Hotel Villa Tuscolana di Frascati ospiterà l’ottava edizione della Summer School di Alta formazione politica. promossa dalla Fondazione Magna Carta, il pensatoio liberal-conservatore creato da Gaetano Quagliariello nel 2004. Lo stesso ministro per le riforme presiederà il confronto tra Enrico Letta e Angelino Alfano previsto il 10 settembre e intitolato “L’Italia e la svolta: si decolla o si cade?” Renato Brunetta, Attilio Befera, Stefano Parisi e Giampiero D’Alia si confronteranno su “La politica nella Rete”, Fiamma Nirenstein affronterà il rapporto tra religione e libertà di pensiero, Eugenia Roccella parlerà di “Totalitarismo del politicamente corretto”, Augusto Barbera di federalismo, Mara Carfagna, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri del berlusconismo, Lucio Caracciolo e Enzo Moavero Milanesi di europeismo. Centrali anche in questa sede le riforme costituzionali con il dialogo tra Quagliariello, Dario Franceschini, Renato Schifani e Luciano Violante.

Fra l’11 al 14 settembre, lo scenario del Parco del Celio al Colosseo farà da sfondo della sedicesima Festa di Atreju promossa della Giovane Italia con lo slogan “La terza guerra. Grande finanza contro popoli”. Fulcro della kermesse che si richiama al co-protagonista de “La Storia Infinita” di Michael Ende, il ragazzo impegnato nel confronto con le forze del Nulla, sarà la discussione su poteri forti, agenzie di rating, speculazioni finanziarie. Ma anche “la modernità progressista regnante, il relativismo culturale, la famiglia come centro di rilancio della società, la fede nell’era tecnologica”. Cervello e cuore dell’iniziativa è Giorgia Meloni che ha voluto affiancare all’orgogliosa rivendicazione identitaria della “comunità della destra” la spregiudicatezza di un confronto con personalità culturalmente agli antipodi. A partire da Cecile Kyenge, che per la prima volta ingaggerà una sfida dal vivo con una platea potenzialmente ostile sui temi dell’immigrazione, del multiculturalismo, della cittadinanza. L’appuntamento è fissato per il 13 settembre alle 18.30, e vedrà il ministro confrontarsi con Ignazio La Russa e i giornalisti Lubna Ammoune, Maurizio Belpietro, Luca Telese. Atreju potrebbe costituire il laboratorio politico di un’inedita alleanza fra la fondatrice di Fratelli d’Italia e Flavio Tosi, il leghista eretico che ha ipotizzato un ticket per guidare il centrodestra del futuro ed è atteso il 14 settembre. Ma la sfida agli steccati ideologici toccherà l’apice nell’incontro dell’11 con il cantautore Giovanni Lindo Ferretti, leader storico del gruppo musicale “comunista-ortodosso” Cccp, poi protagonista di un lungo percorso di ricerca spirituale e di conversione alla fede cattolica culminanti tra l’altro nel voto del 2006 per la lista “Aborto? No grazie”.

Per centristi cattolici e Carroccio comincia l’anno zero 

Ripartire per non scomparire è la parola d’ordine che guida, tra il 13 e il 15 settembre al Parco Fucoli di Chianciano Terme, la Festa popolare con cui l’Unione di Centro tenta il rilancio all’indomani del risultato elettorale di Scelta civica, ormai vicina al Big Bang. Lo fa con un’iniziativa che richiama l’orizzonte prefigurato nell’ultima Assemblea nazionale: la traversata verso la creazione del PPE italiano attorno a cui costruire un’interlocuzione privilegiata con il centro-destra post Berlusconi. Giunta all’epilogo ad Azzano Mella in provincia di Brescia, la ventiquattresima edizione della Berghem Fest ha visto intervenire lo stato maggiore della Lega estromettendo per la prima volta gli esponenti del PDL. Una scelta assunta per marcare la diversa posizione delle “camicie verdi” rispetto al governo delle larghe intese. Gli appuntamenti decisivi sono previsti oggi con Flavio Tosi e il 1 settembre con Roberto Maroni, intenzionato a riconquistare alla Lega 2.0 le praterie di voti da tempo perduti.

Feste di partito, ecco dove e quando i leader banchettano e discutono con i militanti

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