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La crisi dell’eurozona continua a farsi sentire soprattutto in Paesi come il Portogallo, la Spagna e la stessa Italia, ma le politiche attuate dai vari governi per risanare i bilanci interni iniziano a portare qualche risultato, anche se con oscillazioni che non riescono a far tirare, ancora, un sospiro di sollievo.

A sottolinearlo è un rapporto dell’ufficio studi della banca Monte dei Paschi di Siena, secondo cui la giornata di ieri è stata di assestamento “per i corsi obbligazionari con lieve allargamento dello spread per Spagna e Portogallo a fronte di andamento opposto per l’Italia, complice anche il buon esito delle aste sul Btp a 5 e 10 anni”.

La situazione portoghese

Per il Portogallo oggi lo spread si apre in rialzo “dopo che la corte costituzionale ha bocciato una legge approvata dal governo che consentiva il licenziamento di dipendenti pubblici. Il presidente della corte ha tenuto a precisare che non è illegittima la possibilità di licenziamento in sé, quanto piuttosto la modalità indicata dalla legge dichiarata incostituzionale”. La mancata approvazione di queste misure ha quindi fatto oscillare l’indice, secondo la nota congiunturale degli economisti di  Mps.

Gli Stati Uniti

Nei confronti del mercato americano tra gli operatori prevale, invece, una linea di cautela “in vista di un ponte lungo negli Usa (i mercati Usa sono chiusi lunedì) durante il quale si attende l’esito della missione degli ispettori delle nazioni unite in Siria, particolarmente importante dopo che ieri il parlamento inglese ha bocciato la mozione a favore di un attacco”.
“Inoltre – dicono gli analisti dell’istituto senese – i Treasury hanno beneficiato di acquisti da parte dei gestori a fine mese in corrispondenza del ribilanciamento degli indici obbligazionari. È passato pertanto in secondo piano l’esito deludente anche dell’asta sul comparto a sette anni. Sullo sfondo rimane sempre anche il tema riduzione del piano Fed: JPMorgan ha dichiarato di attendersi una riduzione di 15Mld$ a settembre, seguita da tagli di 20Mld$ negli incontri di dicembre e marzo. Sul fronte macro è stato rivisto sensibilmente al rialzo il Pil del secondo trimestre, grazie principalmente al miglior apporto delle esportazioni. Buone le indicazioni arrivate dai dati settimanali sulle richieste di sussidi per la disoccupazione”.

La Germania

La situazione tedesca ha presentato una brusca decelerazione dell’inflazione, passata dall’1,9% all’1,6% su base armonizzata. Secondo Mps, invece, “questa mattina sono risultate deludenti le vendite al dettaglio tedesche di luglio, risultando in calo per il secondo mese consecutivo”.

La Banca Centrale Europea

“Sul fronte BCE, il membro Nowotny ha dichiarato che la possibilità di un taglio dei tassi rimani ancora in piedi fino a quando saranno ribadite le linee guida in merito al mantenimento dei tassi fermi o su livelli più bassi per un periodo esteso di tempo”. Si legge ancora nella relazione “Si tratta di dichiarazioni da tenere in considerazione alla luce del fatto che lo stesso Nowotny recentemente aveva affermato che non vi sono più ragioni per un taglio”.

Come gli Emergenti provano a riprendere fiato

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