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Prima l’indagine della Sec americana, poi quella della Bundesbank. Adesso invece Deutsche Bank, uno dei tre colossi del credito mondiale, è scandagliata da Bloomberg. La società tedesca ha erogato miliardi di dollari di prestiti alle banche nel mondo dal 2008 contabilizzandoli in modo tale da oscurare i relativi rischi agli occhi degli investitori.

Il più grande istituto di credito tedesco ha prestato a banche brasiliane e italiane, facendo sparire le transazioni dal suo bilancio, nonostante fossero registrate le risorse in questione, secondo quanto riferito a Bloomberg da quattro fonti sulla base di documenti interni.

Monte dei Pachi e Banco do Brasil

Gli accordi in totale equivalgono a una cifra di 2,5 miliardi di euro, e coinvolgono Banca Monte dei Paschi e il Banco do Brasil. I documenti di Db mostrano il ricorso ad una tecnica che oscurava i prestiti alle banche. Il colosso tedesco avrebbe avuto rapporti simili anche con Dexia, qualche settimana prima che questo istituto fosse salvato, e con altri gruppi nel 2011. Secondo l’indagine avviata dalla Bundesbank ad aprile, il gruppo avrebbe nascosto 12 miliardi di dollari di perdite sui derivati evitando in questo modo un salvataggio da parte di Berlino. C’è da dire che gli ispettori della Buba si sono mossi con quattro mesi di ritardo rispetto a quelli della Sec, la Consob americana, che aveva messo sotto la lente le operazioni della banca tedesca lo scorso dicembre.

“Saremmo sconvolti e preoccupati dall’opacità e dalla complessità di queste transazioni”, ha spiegato Joshua Rosner, analista di Graham Fisher di New York che per primo, all’inizio del 2007, ha parlato del pericolo della cartolarizzazione legata ai subprime per il sistema finanziario mondiale.

I prestiti concessi

I prestiti concessi sarebbero circa 395,5 miliardi di euro, una cifra record che Deutsche Bank avrebbe escluso dal suo bilancio compensandoli con altre passività equivalenti. DB avrebbe rivelato l’ammontare per la prima volta in aprile costretta da nuovi standard finanziari internazionali, una cifra che rappresenterebbe il 19% degli asset totali riportati dal gruppo, oltre duemila miliardi di euro. Kathryn Hanes, portavoce del gruppo tedesco, ha spiegato che la banca con sede a Francoforte segue le regole “meticolosamente e tenendo conto delle loro intenzioni”, parlando di un’occasione per una maggiore trasparenza.

La vendita dei collaterali assicurativi

La banca ha guadagnato dagli accordi correlate ai prestiti, compresa la vendita dell’assicurazione sui bond governativi. I documenti sui prestiti al Monte dei Paschi e sul Banco do Brasil mostrano come gli accordi conclusi fossero strutturati per permettere la sostituzione o la cancellazione delle passività. Deutsche Bank avrebbe cercato di usare criteri contabili simili nel 2009 per un prestito al Banco Popolare di Verona.

Grecia e Qatar nello scandalo

E accordi di repo a lungo termine (il nostro pronti contro termine: dei due contraenti, uno vende un titolo contro contanti, e allo stesso tempo si impegna a riacquistare quel titolo allo scadere di un breve periodo dietro pagamento del prezzo originario aumentato dell’interesse) Deutsche Bank li ha sottoscritti anche con altri gruppi, come la National Bank of Greece, la Hellenic Postbank e Al Khaliji del Qatar.

Addio credibilità

Ogni miliardo di euro derivante da questi accordi che Deutsche Bank ha tolto dal suo bilancio ha infatti accresciuto la convinzione che si trattasse di un gruppo sano a livello finanziario e patrimoniale. In alternativa, secondo il professore Thomas Selling della Thunderbird School of Global Management in Glendale, Arizona, ed ex membro della Sec, il gruppo tedesco sarebbe stato costretto ad un aumento di capitale. “Gli investitori si fidano delle dichiarazioni finanziarie per valutare il rischio della banca, e questa visione è stata ormai alterata”, ha spiegato Selling, uno dei tre esperti che hanno consultato la documentazione interna di Db per conto di Bloomberg.

Gli interessi delle controparti

Accettando gli asset più economici in caso di default, Monte dei Paschi e Banco do Brasil sono riusciti effettivamente ad assicurare i titoli che hanno dato a Deutsche Bank come collaterale. Hanno pagato interessi sul denaro preso in prestito e tenuto i guadagni sulle cedole sui titoli.

Deutsche Bank in cambio ha guadagnato agendo come un broker sulle assicurazioni, vendendo dei titoli che proteggessero i gruppi da default. In questo modo, il colosso tedesco è stato in grado di incassare circa 60 milioni di euro all’inizio dell’accordo con Monte dei Paschi.

Deutsche Bank e le perdite nascoste tra samba e Palio

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