Skip to main content

Un’Europa aperta e competitiva, o una valigia con l’Union Jack stampata già pronta. In un’intervista a Repubblica, il premier conservatore inglese David Cameron prova a imporsi in modo chiaro. L’Unione europea dei sogni è dunque la stessa del presidente del Consiglio Enrico Letta, oggi impegnato nella sua prima visita a Londra. Ma, spiega Cameron, con gli ostacoli che Bruxelles non riesce a superare, la Gran Bretagna torna a pensare a sé, porgendo l’orecchio all’euroscetticismo dilagante Oltremanica.

“L’Unione Europea si confronta ancora con un fondamentale problema economico: una crisi di competitività che minaccia le sue chance nella sfida globale”. Mine che si chiamano austerità, disoccupazione e crisi economica, e che Londra combatte con armi diverse dalle nostre, a partire dal trattamento delle imprese. Nel frattempo i leader di casa nostra si mostrano sfacciatamente europeisti, con la voce imbrigliata nei vincoli imposti da Bruxelles e che nessuno riesce a cambiare. A rimbombare per l’Europa restano tante chiacchiere. Le critiche? Quelle del “vorrei ma non posso”, che sanno i difetti come in una vecchia coppia ma evitano di spiattellarli troppo in giro. E invece no, secondo Cameron esiste ancora “il pericolo che l’Unione Europea fallisca e che la Gran Bretagna scivoli verso l’uscita. Non voglio che ciò accada”, ha precisato. “Il mio approccio è di non indietreggiare davanti ai problemi fingendo che non esistano, bensì affrontarli a viso aperto”.

Prima di immaginare l’Unione europea dei sogni, è forse il caso di guardare alla realtà che non funziona. E Cameron ha il coraggio di dirlo, in queste condizioni la Gran Bretagna non può rimanere nell’Unione europea. Euro ed eurozona non c’entrano, certo, e la posizione di Londra non è equiparabile a quella di Roma, Parigi o Madrid. Segno di intesa e di appoggio alla battaglia personale del premier italiano? Forse sì, ma da presupposti tutti diversi, e senza timori. Una Gran Bretagna senza Unione europea potrebbe vivere comunque. Un’Unione senza Londra no, almeno dal punto di vista politico e diplomatico.

Perché Letta non può parlare all'Europa come Cameron

Un’Europa aperta e competitiva, o una valigia con l’Union Jack stampata già pronta. In un’intervista a Repubblica, il premier conservatore inglese David Cameron prova a imporsi in modo chiaro. L’Unione europea dei sogni è dunque la stessa del presidente del Consiglio Enrico Letta, oggi impegnato nella sua prima visita a Londra. Ma, spiega Cameron, con gli ostacoli che Bruxelles non…

Russia e Africa saranno i Texas per l'Italia. Parola di Scaroni

La rivoluzione americana dello shale gas potrebbe spingere l’Italia e l'Europa a guardare ben oltre gli schemi attuali, per stringere partnership strategiche con alleati finora secondari dal punto di vista politico, come Russia e Africa. Una svolta che avrebbe ripercussioni non solo sul piano energetico e che potrebbe fare di Mosca “il nostro Texas”. È un quadro complesso quello che…

Ligresti, ascesa e caduta di mister 5 per cento

Il gruppo Ligresti si reggeva su tre gambe, assicurazioni, immobili, finanza, con un giro d’affari attorno ai sette miliardi di euro. R&S, Ricerche e Studi di Mediobanca, ci mostra che Premafin, la holding capofila, ha perso ricavi per mezzo miliardo dal 2008 al 2009 e ha chiuso in rosso per 412 milioni. Il titolo, che valeva ancora due euro nel…

Lo Stato indebitato con le imprese: monito di Napolitano

Lo Stato italiano ha nei confronti delle imprese un debito reale lordo di 150 miliardi, il 10% del Pil. Il dato choc, riportato dal Corriere della Sera, emerge da uno studio di Emanuele Padovani, professore di Public Management all'Università di Bologna, per conto del gruppo di consulenza Van Dijk: per l'esattezza, a fine 2010 le Regioni avevano debiti commerciali verso…

Papa Francesco sulla bioetica è ratzingeriano

Le sorprese con Francesco sono sempre dietro l'angolo. Quando meno te l'aspetti, ecco che Bergoglio parla di questioni bioetiche. Ma lo fa non in una celebrazione solenne a San Pietro né in una delle omelie del mattino a Santa Marta (sospese per il periodo estivo). L'occasione è la giornata per la vita che si celebrerà in Irlanda, Scozia, Inghilterra e Galles il prossimo 28…

La Dalmazia si fa green

Il maggior investimento di energia rinnovabile in Croazia. E'stato inaugurato un parco eolico con quattordici generatori, precisamente nell'entroterra dalmata, alla presenza del presidente Ivo Josipovic. Costato 65 milioni di euro, produrrà 118 mila megawatt ore di energia elettrica all'anno, per servire circa 15 mila abitazioni. È stato realizzato da una compagnia croata di Zagabria, che ha già individuato i margini…

L’uso strumentale della religione e l’indifferenza di troppi cattolici

Il 5 maggio del 2010, con l’amico e collega don Paolo Asolan pubblicammo un articolo per “Il Riformista”, nel quale, a partire dalla riflessione critica su alcuni articoli del professor Massimo Introvigne, ci assumemmo la responsabilità di evidenziare il carattere strumentale del ricorso all’argomento religioso da parte dei leghisti. Oggi, anche alla luce dell’ennesima esternazione xenofoba da parte di un…

Alfano: non ero stato informato

Sulla vicenda Shalabayeva, e sulla suo trasferimento "non ero stato informato, non era stato informato nessuno del governo, non era stato informato il Presidente del Consiglio". E' quanto ha ribadito il ministro dell'Interno Angelino Alfano, nel corso della sua informativa in Senato. "Sono qui perché una cosa del genere, che il governo non sia informato di una vicenda del genere,…

×

Iscriviti alla newsletter