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Dopo settimane di polemiche che hanno messo metaforicamente sul banco degli imputati le principali multinazionali dell’abbigliamento, la strage di Dacca in Bangladesh arriva a Strasburgo. Il Parlamento europeo ha approvato nei giorni scorsi a maggioranza quasi bulgara una risoluzione che chiede il rispetto delle responsabilità d’impresa delle multinazionali che appaltano i lavori Oltreoceano e auspica maggiori controlli da parte dei governi locali. Un provvedimento che non ha ancora forza normativa e dunque vincolante per la strategia delle grandi imprese della moda di delocalizzare in queste aree dove il costo del lavoro non supera i 30 euro al mese. Tuttavia, si tratta di un segnale che alza il tono della discussione attorno al lungo elenco di disgrazie sul lavoro culminato nella vicenda del crollo dell’edificio del Rana Plaza che ha causato oltre 1.100 vittime e 2.500 feriti. Secondo una stima riportata nella stessa risoluzione parlamentare, dal 2005 ad oggi 600 lavoratori del settore tessile hanno perso la vita in incendi di fabbriche nel solo Bangladesh, dati che ovviamente non comprendono la tragedia del Rana Plaza, e in molti casi (è il caso dell’incendio della fabbrica Tazreen che produceva per il colosso statunitense Wal-Mart) i proprietari di queste fabbriche sono rimasti impuniti. Al di là delle mosse puramente politiche, il problema della sicurezza in Bangladesh coinvolge in modo diretto l’Unione Europea. Grazie all’iniziativa «Tutto tranne le armi», lanciata dall’Ue per favorire l’export dei Paesi meno sviluppati, il tessile made in Bangladesh non è soggetto a dazi e contingenti, ed è aumentato in modo esponenziale tanto che nel 2012 il Paese ha superato la Turchia come fornitore dell’Europa, conquistando, con le sue 5mila aziende tessili in cui sono impiegati circa 4 milioni di persone, il secondo posto dietro la Cina. La risoluzione potrebbe rappresenta un modo per affrontare il problema Bangladesh senza sospenderne gli aiuti economici. Nel frattempo, anche le aziende cercano di risollevare la propria immagine. Il 15 maggio è stato siglato un accordo sulla sicurezza antincendio e degli edifici in Bangladesh tra sindacati, Ong e circa 40 multinazionali della vendita al dettaglio di prodotti tessili. All’appello mancano ancora Walmart, Gap, Metro, NKD e Ernstings.

 

Il Parlamento europeo alza il tiro sul Bangladesh

Dopo settimane di polemiche che hanno messo metaforicamente sul banco degli imputati le principali multinazionali dell’abbigliamento, la strage di Dacca in Bangladesh arriva a Strasburgo. Il Parlamento europeo ha approvato nei giorni scorsi a maggioranza quasi bulgara una risoluzione che chiede il rispetto delle responsabilità d’impresa delle multinazionali che appaltano i lavori Oltreoceano e auspica maggiori controlli da parte dei…

S’allunga l’ombra delle banche-ombra

Tutti quelli che si preoccupano dello stato di salute delle banche, avranno un soprassalto d’ansia scoprendo che accanto al sistema ufficiale, oggetto di cotanta attenzione e regolamentazione, cresce nell’ombra un sistema “parallelo” di entità che, pur non essendo banche, si comportano come tali. Ossia aumentano il volume di credito/debito nel mondo, senza esser soggette ai controlli del circuito bancario tradizionale.…

Istanbul dopo gli scontri

Veicoli distrutti e pensiline a pezzi, il giorno dopo gli scontri fra polizia e manifestanti piazza Taksim a Istanbul sembra un campo di battaglia. Qualcuno dei contestatori però, che protestano contro la distruzione del parco cittadino, Gezi park, si è già messo al lavoro per ripulire.

Signori, l'economia non riparte con il presidenzialismo

Non confondiamo la scala di priorità e le emergenze, ammonisce il deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi che, in una conversazione con Formiche.net, sferza il governo su Imu e costo del lavoro. E per risparmiare, punta sui costi standard della sanità, adducendo (con somma sorpresa) un esempio di regione virtuosa anche nel Mezzogiorno... Enrico Letta ha annunciato: “Mai più un capo…

Presidenzialismo, il Katechon di Cacciari e il decisionismo di Miglio-Schmitt

E' uscita qualche mese fa per Adelphi l'ultima opera di Massimo Cacciari, "Il potere che frena". Traduzione quasi letterale del termine Katechon, che troviamo nella Seconda Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi: identificata ora nell'Impero romano, ora nella Chiesa, questa potenza terrena deve "trattenere" (Katechon=colui che trattiene), ritardare, contrastare fino a che è possibile il dispiegarsi del Male, che precederà…

Bankitalia con Letta contro l'austerity decisa da Troika e Bce

La rabbia anti-austerity è esplosa in tutta Europa. Di indignados stavolta non si è parlato solo a Madrid. La marcia pacifica di Blockupy si è snodata proprio nel cuore dell'Eurozona, di fronte all'Eurotower della Bce di Francoforte. E ad accendere la miccia della protesta è la disoccupazione, specialmente giovanile, alle stelle. Un non fare che frustra, nonostante nel dibattito economico…

Chi fa parte del neonato Club delle Rinnovabili

Il Gruppo dei 10 nacque nel 1962 e nel 1971 firmò lo Smithsonian Agreement, che mise fine agli accordi di Bretton Woods rimpiazzando il sistema a cambi fissi verso il dollaro con un sistema a cambi flessibili governato dal mercato. 50 anni dopo nasce l'R10, il Club delle Rinnovabili. Sotto la guida dell'International Renewable, Energy Agency, il primo giugno i…

Perché l'accordo Confindustria-sindacati è buono

E’ sicuramente importante l’accordo tra Confindustria e sindacati sulle regole della rappresentanza e della rappresentatività a valere per la stipula dei contratti nazionali di lavoro. Perché lo si possa definire anche ‘’storico’’ occorrerà vederlo applicare nella quotidianità delle relazioni industriali, dal momento che l’intesa sottoscritta ripete sostanzialmente quanto già convenuto (fino a ora disatteso) dalle medesime parti nel protocollo del 28 giugno 2011…

Ma Erdogan ha scelto da che parte stare

Ciò che sta accadendo in Turchia, con almeno due morti secondo Amnesty, è la plastica raffigurazione di come un processo verso la democrazia si scontri con scogli atavici e drammaticamente immobili. Che forse fino ad oggi sono stati mascherati e chiamati con un nome diverso da quello reale. Il no alle politiche pro-islamiste del governo Erdogan, sfociate nella protesta per…

Il nuovo corso tv del M5S inizia dalla Annunziata

È Roberto Fico a inaugurare oggi il nuovo corso televisivo del Movimento 5 Stelle. Il deputato grillino è stato infatti ospite di Lucia Annunziata a “In mezz’ora” su Rai Tre. Dopo la batosta alle amministrative, si apre una nuova stagione in tv per Beppe Grillo & Co. Un cambio di linea deciso in un incontro tra una decina di parlamentari…

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