Skip to main content

Piazza Taksim è in fiamme. Per la terza notte consecutiva, manifestanti e poliziotti si sono scontrati nel fine settimana più violento della storia contemporanea della Turchia. Il risultato è di due morti, secondo Amnesty International, e di più di 1700 detenuti.

Gli alberi della discordia

Tutto è cominciato con una protesta per la difesa dei 600 alberi del giardino Gezi Parki, al centro di Istanbul, proprio dietro a Piazza Taksim. Gli alberi del parco, simbolo dello spirito occidentale della città, sarebbero stati tagliati e i cittadini sono scesi a manifestare. La situazione è rapidamente cambiata quando la manifestazione si è trasformata in una protesta di dissenso nei confronti del governo di Recep Tayyip Erdogan, islamico-moderato, accusato di aver attuato una stretta autoritaria alla vita quotidiana del Paese negli ultimi due anni.

L’assedio e la reazione

I manifestanti hanno assediato Piazza Taksim sabato e hanno fronteggiato gli attacchi della polizia nonostante l’uso di gas urticanti lanciati ad altezza d’uomo e i getti di idrante. La repressione ha costretto il presidente della Repubblica, Abdullah Gul, a chiamare il premier turco Recep Tayyip Erdogan per chiedere di favorire un atteggiamento più mite da parte delle forze dell’ordine.

La protesta si sposta

La situazione sembrava di essere rientrata dopo le scuse di Erdogan, che aveva ammesso l’uso eccessivo della forza da parte degli agenti. Ma le violenze si sono semplicemente spostate di scenario: domenica gli scontri hanno avuto luogo a Besiktas, quartiere sul Bosforo nella parte europea della città, dove si trova l’ufficio che il premier Erdogan utilizza a Istanbul.

Chi partecipa alle manifestazioni pacifiche

Ieri sera decine di migliaia si sono radunati nuovamente a Taksim. Una manifestazione pacifica con tante anime in piazza: dagli ultralaici ai nazionalisti, dai curdi alle persone legate agli ambienti conservatori. Tutti contro la deriva autoritaria di Erdogan.

Per capire meglio cosa lo scontento della Turchia, scatenato dopo la manifestazione di Gezi Parki, ecco gli articoli di approfondimento di Formiche.net:

Turchia, chi protesta contro Erdogan. Conversazione con Marta Ottaviani di Andrea Pira

Vi spiego cosa c’è dietro la protesta di Gezi Park a Istanbul di Giuseppe Scognamiglio

L’Occidente apra gli occhi sulla Turchia con il velo di Erdogan. Conversazione con Anna Mazzone di Fabrizia Argano

Ma Erdogan ha scelto da che parte stare di Francesco De Palo

Istanbul dopo gli scontri 

Gli scontri in piazza Taksim a Istanbul. Un video amatoriale

La nuova fase della Turchia

L’amicizia (interessata) tra Israele e Turchia di Rossana Miranda

Turchia e Stati Uniti alleati contro Assad

Cosa sta succedendo in Turchia

Piazza Taksim è in fiamme. Per la terza notte consecutiva, manifestanti e poliziotti si sono scontrati nel fine settimana più violento della storia contemporanea della Turchia. Il risultato è di due morti, secondo Amnesty International, e di più di 1700 detenuti. Gli alberi della discordia Tutto è cominciato con una protesta per la difesa dei 600 alberi del giardino Gezi…

Turchia, chi protesta contro Erdogan

Il settimo giorno la Turchia non si riposò. Continua la protesta iniziata per proteggere dalla demolizione un parco nella centrale piazza Taksim a Istanbul, che avrebbe dovuto fare spazio alla ricostruzione di un complesso di baracche militari ottomane e a un centro commerciale, tramutatasi in un confronto aperto contro il primo ministro Racep Tayyip Erdogan e le politiche considerate sempre…

Il Parlamento europeo alza il tiro sul Bangladesh

Dopo settimane di polemiche che hanno messo metaforicamente sul banco degli imputati le principali multinazionali dell’abbigliamento, la strage di Dacca in Bangladesh arriva a Strasburgo. Il Parlamento europeo ha approvato nei giorni scorsi a maggioranza quasi bulgara una risoluzione che chiede il rispetto delle responsabilità d’impresa delle multinazionali che appaltano i lavori Oltreoceano e auspica maggiori controlli da parte dei…

S’allunga l’ombra delle banche-ombra

Tutti quelli che si preoccupano dello stato di salute delle banche, avranno un soprassalto d’ansia scoprendo che accanto al sistema ufficiale, oggetto di cotanta attenzione e regolamentazione, cresce nell’ombra un sistema “parallelo” di entità che, pur non essendo banche, si comportano come tali. Ossia aumentano il volume di credito/debito nel mondo, senza esser soggette ai controlli del circuito bancario tradizionale.…

Istanbul dopo gli scontri

Veicoli distrutti e pensiline a pezzi, il giorno dopo gli scontri fra polizia e manifestanti piazza Taksim a Istanbul sembra un campo di battaglia. Qualcuno dei contestatori però, che protestano contro la distruzione del parco cittadino, Gezi park, si è già messo al lavoro per ripulire.

Signori, l'economia non riparte con il presidenzialismo

Non confondiamo la scala di priorità e le emergenze, ammonisce il deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi che, in una conversazione con Formiche.net, sferza il governo su Imu e costo del lavoro. E per risparmiare, punta sui costi standard della sanità, adducendo (con somma sorpresa) un esempio di regione virtuosa anche nel Mezzogiorno... Enrico Letta ha annunciato: “Mai più un capo…

Presidenzialismo, il Katechon di Cacciari e il decisionismo di Miglio-Schmitt

E' uscita qualche mese fa per Adelphi l'ultima opera di Massimo Cacciari, "Il potere che frena". Traduzione quasi letterale del termine Katechon, che troviamo nella Seconda Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi: identificata ora nell'Impero romano, ora nella Chiesa, questa potenza terrena deve "trattenere" (Katechon=colui che trattiene), ritardare, contrastare fino a che è possibile il dispiegarsi del Male, che precederà…

Bankitalia con Letta contro l'austerity decisa da Troika e Bce

La rabbia anti-austerity è esplosa in tutta Europa. Di indignados stavolta non si è parlato solo a Madrid. La marcia pacifica di Blockupy si è snodata proprio nel cuore dell'Eurozona, di fronte all'Eurotower della Bce di Francoforte. E ad accendere la miccia della protesta è la disoccupazione, specialmente giovanile, alle stelle. Un non fare che frustra, nonostante nel dibattito economico…

Chi fa parte del neonato Club delle Rinnovabili

Il Gruppo dei 10 nacque nel 1962 e nel 1971 firmò lo Smithsonian Agreement, che mise fine agli accordi di Bretton Woods rimpiazzando il sistema a cambi fissi verso il dollaro con un sistema a cambi flessibili governato dal mercato. 50 anni dopo nasce l'R10, il Club delle Rinnovabili. Sotto la guida dell'International Renewable, Energy Agency, il primo giugno i…

Perché l'accordo Confindustria-sindacati è buono

E’ sicuramente importante l’accordo tra Confindustria e sindacati sulle regole della rappresentanza e della rappresentatività a valere per la stipula dei contratti nazionali di lavoro. Perché lo si possa definire anche ‘’storico’’ occorrerà vederlo applicare nella quotidianità delle relazioni industriali, dal momento che l’intesa sottoscritta ripete sostanzialmente quanto già convenuto (fino a ora disatteso) dalle medesime parti nel protocollo del 28 giugno 2011…

×

Iscriviti alla newsletter