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La crisi industriale dell’Ilva sembra arrivata ad un bivio. Dopo le tante critiche del mondo politico, produttivo, giuridico, ambientalista e della stampa alla bozza del decreto discusso dal governo in Consiglio dei ministri, si è aperta una nuova fase, forse decisiva per le sorti dell’acciaio italiano e di migliaia di posti di lavoro.

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Per il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, tutto ruota intorno al fatto che l’Ilva va risanata, ma non si può fermare. In un’intervista all’Unità, il ministro ribadisce che “sarebbe stato politicamente grave fare scelte di segno diverso” Ma sottolinea come qualunque decisione debba rientrare in un quadro europeo che obbliga a non tenere conto solo delle ragioni industriali, ma anche di quelle dell’ambiente.

IL RUOLO DEL COMMISSARIO
Orlando difende la scelta del commissariamento dello stabilimento di Taranto affidato a Enrico Bondi, sottolineando come questo servirà anche ad intervenire sul modo in cui si produce acciaio, per porre rimedio agli effetti del danno ambientale. Il ministro dell’Ambiente ha poi confermato l’ipotesi della nomina di un subcommissario, che dovrà garantire il dialogo e la collaborazione nel contesto delle istituzioni locali e territoriali. Una sorta di garante per il governo e per gli ambientalisti, che nelle intenzioni devono presidiare i processi di gestione e non solo figurare come consulenti esterni.

IL SUBCOMMISSARIO AMBIENTALISTA
Anche se si tratta solo di indiscrezioni, il nome di questo subcommissario – svela il Corriere del Mezzogiorno – potrebbe essere con ogni probabilità l’ex ministro dell’Ambiente Edo Ronchi, che corrisponderebbe all’identikit tracciato da Orlando.
Sociologo, bergamasco di origine, 63 anni, Ronchi dal 2008 è presidente della fondazione per lo “Sviluppo sostenibile”. È docente di Progettazione ambientale all’università La Sapienza di Roma, corso di laurea in Architettura del paesaggio. È stato tra i fondatori dei Verdi arcobaleno e più tardi (agli inizi degli anni Novanta) della federazione dei Verdi. A lungo parlamentare, Ronchi nel 1996 fu nominato da Romano Prodi ministro dell’Ambiente e resterà in quel ruolo fino al 2000. In quella vesta ha firmato la prima legge quadro per la regolazione del settore dei rifiuti (cosiddetto decreto Ronchi).

Ilva: nuovo sequestro beni per 8,1 mld a Taranto e Milano (fonte video: La7)

Ilva, come si muovono Orlando e Bondi

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