Skip to main content

Questa volta, la Commissione Europea (Ce) ha proprio fatto autogoal, sotto il profilo sia politico sia giuridico.

La bozza di regolamento presentata per fare avanzare la parte più difficile del negoziato sull’unione bancaria (quella relativa alla risoluzione di crisi di istituti di credito decotti) prevede la costituzione di una nuova agenzia (dallo strano nome di Single Resolution Mechamism, Srm) con un organico di 300 persone e una dotazione di 70-90 miliardi di euro.

In breve, su segnalazione della Banca centrale europea (Bce), quando un istituto (tra i 6000 sottoposti alla vigilanza della Bce o dal sistema di vigilanza coordinato dalla Bce) sarebbe vicino a entrare in crisi, scatterebbero i meccanismi del Srm.

Verrebbe creato un consiglio di gestione (del genere di quelli istituiti quando un’azienda va in amministrazione controllata) di cui farebbero ‘tutti le pertinenti parti in causa nazionali’, la Bce e la Ce che lo presiederebbe.

Il consiglio deciderebbe cosa fare: aprire una procedura fallimentare, vendere rami d’azienda, intervenire con aiuti-tampone, utilizzando la propria dotazione (finanziata ovviamente dai contribuenti degli Stati membri), o quant’altro. In caso di dissenso, tra i componenti del consiglio, la Ce (incaricata comunque di attuarne le decisioni) opererebbe come “primus inter pares”.

A questa bozza di regolamento, presentata il 10 luglio, il giorno successivo il Commissario competente ha precisato che prima di interventi comunitari (il “tampone” a cui si è fatto cenno), gli azionisti e gli obbligazionisti “non privilegiati” dovranno fare la loro parte, così come stabilito dall’Ecofin a fine giugno.

Sotto il profilo politico, questo schema (di cui si sono riassunti i punti essenziali ma è da oggi disponibile in inglese sui siti dell’Unione Europea) è un tentativo sin troppo smaccato di non di fare avanzare l’unione bancaria (secondo la stessa Ce, l’unione sarebbe completamente in funzione nel 2025; sic!) ma di fare riacquistare alla Ce quella centralità che ha perso negli ultimi quindici anni (gli scandali durante le Presidenza Santer e Prodi e il pallore della Presidenza Barroso).

E’ arduo che ciò sia possibile tanto più che lo schema è l’opposto di quanto deciso nel vertice franco-tedesco di giugno (limitarsi, per ora, a fare funzionare la vigilanza comune)  e che la stessa Ce è vista come una compagnia di funzionari “nominati”. Potrebbe acquistare fulgore soltanto dopo una drastica revisione dei Trattati che prevedesse l’elezione diretta del suo Presidente e procedure democratiche per la nomina dei suoi componenti.

Il tentativo di diventare, con un sotterfugio, il perno dell’Ue, o almeno dell’unione monetaria, potrebbe avere effetti controproducenti: nella migliore delle ipotesi, un’alzata di scudi dei 28 Stati membri contro i burocrati “apolides, apatrides et irresponsables” (come li chiamava il generale De Gaulle) e, nella peggiore, gettare ulteriore discredito nei confronti di Barroso & Soci. Ditta ormai di poco peso.

C’è, poi, un serio problema giuridico. La stampa italiana mostra come una “pretesa” tedesca l’esigenza di modificare i Trattati, almeno quello di Maastricht (con ratifiche in tutti gli Stati membri ed in alcuni anche procedure referendarie). In effetti, la bozza di regolamento prevede un accordo inter-governativo di cooperazione “rafforzata”, al di fuori dei Trattati.

Difficile pensare che sia fattibile perché il Trattato di Maastricht (così come è scritto ed è in vigore) vieta esplicitamente operazioni di sostegno alle banche. Nel 1992, quando si trattò di mettere in atto salvataggi del Banco di Sicilia e del Banco di Napoli, la Ce dell’epoca, con il supporto di esimi giuristi anche italiani, affermò che l’Italia doveva agire (come fece) prima dell’entrata in vigore del Trattato di Maastricht.

Doppio autogoal, quindi. La proposta non regge sotto il profilo politico. E ove fosse politicamente fattibile, richiederebbe un negoziato tale da rinviare l’unione bancaria alle calende greche. 

Unione bancaria, il doppio autogoal della Commissione europea

Questa volta, la Commissione Europea (Ce) ha proprio fatto autogoal, sotto il profilo sia politico sia giuridico. La bozza di regolamento presentata per fare avanzare la parte più difficile del negoziato sull’unione bancaria (quella relativa alla risoluzione di crisi di istituti di credito decotti) prevede la costituzione di una nuova agenzia (dallo strano nome di Single Resolution Mechamism, Srm) con…

Epatologo presiederà Porto Napoli? Governo premia Villari, il Tarzan della politica!

Riccardo Villari, 57 anni, napoletano, proviene da una stimata famiglia di medici. E' dottore e ricercatore universitario in Malattie infettive al Policlinico dell'Università Federico II di Napoli. Quale persona è più adatta dell'illustre epatologo a presiedere l'Authority del Porto di Napoli ? E, infatti, il ministro Lupi, volendo premiarne la competenza, ha pensato proprio a don Riccardo. Il governo Letta-Letta,…

“Saldi gelati”, gli sconti illusori di questa estate

Li chiamano "saldi gelati"; la falsa partenza degli sconti estivi per il 2013 è un fenomeno diffuso e trasversale che taglia tutta l'Italia da Nord a Sud e non guarda in faccia nessuno. Ne sono colpiti, chi più chi meno, quasi tutti i settori. Da Milano a Roma, da Palermo a Napoli, città alla quale si riferiscono queste immagini, la…

Droni, il primo atterraggio su una portaerei

Giornata storica per la tecnologia aeronautica e la difesa americana. Un prototipo di drone X-47B è atterrato sulla portaerei americana USS H. W. Bush, al largo delle coste della Virginia. È la prima volta che un vettore senza pilota realizza con successo una delle manovre più difficili da coordinare per via delle turbolenze presenti su una nave in movimento. Il…

La battaglia di Apple per gli e-book

Dopo la sentenza del Tribunale di New York che ha condannato Apple per "pratiche anticoncorrenziali" per alzare i prezzi degli ebook, il colosso di Cupertino annuncia il ricorso: "Non abbiamo complottato", fanno sapere. E rigettano l'accusa di pratiche antitrust. Al di là della cronaca, comunque, resta la grande partita sul tema dei libri digitali tra i big dell'informatica, il pubblico…

Greenpeace scala il grattacielo di Renzo Piano a Londra

L'obiettivo è affascinante e ambizioso: scalare The Shard, il grattacielo di Renzo Piano che è il più alto non solo di Londra, ma di tutta Europa. L’azione del gruppo di militanti ambientalisti e artisti è quello di denunciare lo sfruttamento dell'Artico da parte della compagnia petrolifera Shell, i cui uffici londinesi godono di una vista preferenziale sullo Shard, con l'esposizione…

Rcs, il giallo sulle azioni e le contraddizioni di Della Valle

Mentre si infittisce il mistero sull’identità del compratore di tutto l’inoptato dell’aumento di capitale di Rcs, il socio forte del gruppo editoriale con l’8,8% fuori dal patto di sindacato, Diego Della Valle, incappa in alcune contraddizioni notate dagli addetti ai lavori. L’asta dell’inoptato fa il botto il secondo giorno Come ufficializzato da Rcs in una nota, la mattina dell’11 luglio, secondo giorno…

Raidue: dopo Michele, chi?

Ieri è andata in onda su Raidue la seconda puntata del talk-show “Virus – Il contagio delle idee”, condotto dal giornalista Nicola Porro, vice-direttore vicario de Il Giornale, da poco approdato in Rai, dopo la fine dell’esperienza di “In Onda” su La7. L’ascolto in primetime di “Virus – Il contagio delle idee” è stato di un milione di spettatori con…

Fisco e casse edili sgretolano il mattone

Crescere crescere crescere. Ma non è ipotizzabile alcun progetto di rilancio del settore manifatturiero se non si realizza prima una riforma strutturale del mercato del lavoro. Questo l'appello di Dino Piacentini, presidente Aniem, l'Associazione Nazionale delle piccole e medie imprese edili, lanciato nel corso della conferenza "Globale ed etica, i valori della nuova manifattura" organizzata oggi a Roma da Confimi Impresa presieduta…

Visco e Bersani avvisano Saccomanni: non tutto è ok nei conti pubblici

Allarme debito pubblico per l’Italia, con riflessi tutti da decifrare nel rispetto degli impegni europei in termini di finanza pubblica. L’allarme si rintraccia nelle pieghe del X Rapporto del Nens su “Andamenti e prospettive della finanza pubblica italiana”. Il Nens è il centro studi fondato da Vincenzo Visco e Pierluigi Bersani in cui per anni l’attuale viceministro all’Economia, Stefano Fassina…

×

Iscriviti alla newsletter