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“Papa Francesco affonda il coltello una seconda volta”, scrive Paolo Rodari su Repubblica commentando la decisione di Bergoglio di istituire una commissione pontificia incaricata di indagare su tutto ciò che avviene all’ombra del torrione di Niccolò V, la sede dello Ior. Secondo il quotidiano diretto da Ezio Mauro, il chirografo di Francesco con cui sceglie di creare il nuovo organismo lascia presagire “una riforma totale dell’istituto, una rivoluzione non solo di struttura ma anche di uomini”.

“Prima di tutto, cambiare gli uomini”
E’ quanto sostiene, in un’intervista concessa allo stesso Rodari, il cardinale australiano George Pell, arcivescovo di Sidney e membro del gruppo che aiuterà il Papa a governare la chiesa universale e a studiare (fin dal primo incontro previsto il ottobre) come aggiornare la curia romana: “La riforma più urgente – dice Pell – è quella degli uomini. Nel senso che il punto determinante è la capacità e la competenza dei capi dei vari ministeri della curia. Il vero nodo è questo. Poi viene la riforma della struttura, gli eventuali accorpamenti e quant’altro. Ma prima servono gli uomini, perché il lavoro di curia è delicato”.

Il “pragmatismo angloamericano” di Bergoglio
Massimo Franco sul Corriere della Sera scrive che quella istituita ieri “è molto più di una semplice commissione referente. Non significa ancora il commissariamento dello Ior, ma prepara una radiografia spietata della cosiddetta banca del Vaticano”. Franco sottolinea che il modo in cui la lettera affianca una prima parte pastorale a una seconda più giuridica, lascia indovinare un pragmatismo angloamericano al quale il Pontefice ha scelto di ispirarsi”.
Andrea Tornielli nota su La Stampa che il chirografo di Bergoglio dimostra come “le scelte di tipo strategico e strutturale sull’Istituto saranno prese a un livello più alto di quello rappresentato dalla presidenza e dirigenza dello Ior. La banca vaticana non dovrà mai più essere occasione di contro-testimonianza evangelica”.

L’equilibrio del cardinale Farina
Sorprendente, poi, è che a capo della commissione Bergoglio abbia nominato il cardinale Raffaele Farina, prefetto emerito dell’Archivio segreto e della Biblioteca apostolica. Ottant’anni il prossimo settembre, Repubblica fa notare che come Tarcisio Bertone anche Farina è salesiano. Rodari aggiunge che pur “essendo sempre rimasto fedele” all’attuale segretario di stato, il suo giudizio sull’operato dell’ex arcivescovo di Genova chiamato da Benedetto XVI a sostituire Angelo Sodano “non sia stato sempre positivo”. Sarebbe stata questa autonomia e indipendenza a spingere Bergoglio a puntare su di lui. Il Papa non è rimasto favorevolmente impressionato dalla campagna mediatica imbastita dagli attuali vertici dello Ior nelle ultime settimane. La difesa a spada tratta del presidente Ernst von Freyberg e del direttore generale Paolo Cipriani hanno lasciato basiti anche molti prelati operativi entro le mura leonine. A colpire, soprattutto, è stata quella frase di Cipriani secondo cui “senza lo Ior la chiesa non sarebbe davvero libera”. .

Papa Francesco vivisezionato sullo Ior da Corriere e Repubblica

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