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Lui non lo sapeva. Come un regalo che arriva in un giorno come un altro, quando meno te lo aspetti, la salita di Lvmh nel capitale di Hermès nel 2012 è piovuta dal cielo, direttamente sulla testa di Bernard Arnault. Almeno stando a quanto dichiara lui. Adesso, il presidente del colosso del lusso francese ricorda quel momento come raccontasse di un’inattesa festa a sorpresa.

Come riportato dal giornale francese La Tribune, Arnault ha risposto in occasione dell’assemblea generale degli azionisti di Lvmh a chi gli chiedeva se avesse intenzione di continuare la sua ascesa nel capitale di Hermès. Una domanda che lo ha svegliato da un lungo torpore. Arnault, si legge su La Tribune, ha assicurato che non solo non ha ”alcuna intenzione di aumentare la partecipazione”, ma che all’epoca dei fatti non aveva ”neanche programmato di essere azionisti di Hermès. Abbiamo fatto un investimento finanziario che si è risolto in maniera inaspettata – ha spiegato – e abbiamo le migliori intenzioni nei confronti di Hermès”.

Insomma, dopo che il gruppo ha raggiunto il 17% delle quote nel 2010, l’ignaro presidente è caduto dalle nuvole quando la percentuale è salita oltre il 22%, alla fine di dicembre 2012.

C’è un particolare. Lvmh ha utilizzato gli equity swap per avviare l’operazione, derivati complessi che hanno la caratteristica di mantenere segrete le quote potenziali di chi acquista. Evidentemente, così segrete che nemmeno Arnault, il capo azienda, conosceva cosa c’era dentro il pacchetto. Salvo che, a quanto pare, proprio a questi aspetti si è agganciata la denuncia da parte di Hermès nei confronti di Lvmh con l’accusa di insider trading. L’Amf (la Consob francese) sta investigando sull’operazione e il 31 maggio si riunirà per riesaminare il caso.

Le feste a sorpresa possono riuscire molto bene, quando il festeggiato non sospetta nulla. Quando scatta il sospetto, è la volta che l’improvvisata rischia di finire male.

Hermès – Quella festa a sorpresa per Arnault

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