Skip to main content

Un altro scandalo sconvolge la Francia. Le confessioni di ieri dell’ex ministro del Bilancio, Jerome Cahuzac, che ha ammesso di essere stato titolare per vent’anni di un conto in Svizzera, hanno riattivato le possibilità di un totale rinnovamento. Non solo del partito socialista. È un caso meno significativo di altri (ad esempio quello su Bettencourt, Karachi o lo stesso Sarkozy, che trattavano  di questioni rilevanti come ricatti nel sistema di giustizia e il traffico di armi) ma questa volta gli effetti sembrano essere devastanti perché nella bugia di Cahuzac sono stati complici molti dei protagonisti della politica francese.

L’indignazione del presidente

“Un rimpasto? Non è impensabile”, avrebbe detto al quotidiano conservatore Le Figaro uno dei pesi massimi dell’equipe di Jean Marc Ayrault, il primo ministro francese. “Jerome Cahuzac ha mentito. Ha mentito al presidente della Repubblica, al primo ministro. Un uomo politico deve essere più pulito di qualsiasi cittadino. Deve dare l’esempio e deve cominciare a rispettare le leggi”, ha detto invece Ayrault.

Intanto, l’opposizione cavalca l’onda dello scandalo: il Front National di Marine Le Pen chiede le dimissioni di tutto il governo francese, mentre Jean-François Copé, presidente dell’Ump, ha affermato che “l’unica soluzione possibile è quella di un rimpasto governativo di ampia portata, primo ministro compreso”, così che il presidente François Hollande possa “restituire un po’ di serenità al nostro paese e cambiare politica”.

Il fango delle bugie

La bomba Cahuzac è esploso nelle mani di Hollande. Le sue promesse di una Repubblica esemplare stanno crollando davanti ai fatti. Per quattro mesi Cahuzac aveva giurato più volte di non avere nessun conto all’estero. Né l’opposizione né i media si sono dedicati ad approfondire il tema. Soltanto un piccolissimo quotidiano on line fondato cinque anni fa, Mediapart, si era speso nelle ricerche sul caso.

A dicembre del 2012, il giornalista Edwy Plenel aveva pubblicato una registrazione nella quale si sente una persona, che si presenta come Jerome Cahuzac, e dice: “Quello che mi molesta è che ho ancora un conto aperto nella UBS ma dentro non c’è niente, vero? L’unica possibilità di chiuderlo è andando lì”.

Come sostiene il quotidiano spagnolo El Pais, bastava che la democrazia avesse funzionato in questi quattro mesi per risparmiare questo attacco di isteria e ipocrisia collettiva. “Come Italia e Spagna, la Francia è annegata nel fango della bugia politica e della corruzione. E come in questi paesi, non è colpa solo dei bugiardi e dei corrotti”, ha scritto oggi in un editoriale El Pais.

Colpo alla democrazia

In un’intervista a Euronews, Plenel ha detto che gli altri scandali della politica francese erano più gravi ma attaccavano la precedente maggioranza conservatrice. La vicenda di Cahuzac ha la peculiarità di toccare una leadership che si presentava diversamente e, invece, incorre proprio negli errori che voleva combattere. “La novità è il sisma democratico, perché la classe politica e una parte dei media hanno assecondato Jerome Cahuzac nella sua bugia”, ha detto Plenel. Lo scandalo riguarda la morale pubblica.

“È un duro colpo per la Repubblica. Dimostra che la democrazia francese è una democrazia di bassa intensità. Nei nostri paesi ci sono scandali. In tutti ci sono i politici corrotti. Una democrazia viva è quella nella quale si possono sventare questi fatti e si mette in marcia un sistema per fare in modo che la giustizia si attivi e imponga una sanzione”, ha aggiunto il giornalista francese a Euronews.

Perché il caso Cahuzac è un terremoto politico in Francia

Un altro scandalo sconvolge la Francia. Le confessioni di ieri dell’ex ministro del Bilancio, Jerome Cahuzac, che ha ammesso di essere stato titolare per vent'anni di un conto in Svizzera, hanno riattivato le possibilità di un totale rinnovamento. Non solo del partito socialista. È un caso meno significativo di altri (ad esempio quello su Bettencourt, Karachi o lo stesso Sarkozy,…

Spuntano i primi italiani di "Offshoreleaks"

Le rivelazioni sui conti esteri di alcuni politici francesi sono l'inizio di 'Offshoreleaks', che fonti giornalistiche francesi definiscono ''uno scandalo fiscale planetario'' che coinvolge personaggi di vertice in tutto il mondo, compresa l'Italia. Le banche coinvolte Secondo le prime indicazioni del rapporto del consorzio investigativo ICIJ "molte delle grandi banche, incluse Ubs, Clariden (Credit Suisse) e Deutsche Bank, hanno lavorato aggressivamente…

I saggi non serviranno. Ma Napolitano non aveva altra scelta

La scelta dei dieci? “Non l'avrei fatta, allunga solo i tempi, anche se causata da un'eccezionalità di fattori, unica nel suo genere”, analizza il professor Pietro Grilli di Cortona, docente di scienza politica e relazioni internazionali all'università Roma Tre, in una conversazione con Formiche.net che segue quelle con Sofia Ventura, Giovanni Sabbatucci e Alessandro Campi. Dopo il governo tecnico, Napolitano…

rifiuti

Che cos'è la Tares: quanto costa e chi la deve pagare

Dopo l’Imu, è l’ora della Tares. La battaglia si sposta da una tassa all’altra. La nuova tassa sui rifiuti sarà in vigore dal prossimo maggio ma “i trenta centesimi in più a metro quadro previsti verranno applicati solo da dicembre” e questa maggiorazione “andrà direttamente allo Stato”. A rivelarlo è stato il presidente dell’Anci, Graziano Delrio, dopo l’incontro con il Governo…

Come liberare gli oceani dalle plastiche

Boyan Slat, un 19enne olandese, ha inventato un sistema che potrebbe finalmente ripulire l'oceano da miliardi di bottiglie di plastica. Allo studio da oltre due anni, l'iniziativa The Ocean Cleanup Array punta a ripulire le acque da oltre 7,25 milioni di tonnellate di plastica, vale a dire il 30 % dei rifiuti complessivi presenti negli oceani. Il progetto dovrebbe riuscire…

Perché Matteo Renzi piace alla "gggente"

Grazie all’autorizzazione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo il corsivo di Marco Bertoncini comparso sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi Nulla da dire: Matteo Renzi sa quel che chiedono gli elettori. Ne ha date due dimostrazioni persuasive. Ha attaccato la perdita di tempo in atto nel mondo politico. Alcuni senatori a lui vicini hanno proposto di cancellare il finanziamento pubblico…

Walter Veltroni prova a rubare spazio a Renzi

Nel giorno in cui Matteo Renzi imperversa su tutti i quotidiani, prova a rubargli spazio Walter Veltroni. Così mentre quello che viene acclamato come il domani del Pd sceglie Repubblica e Corriere della Sera per lanciare la sua sfida finale a Pierluigi Bersani, uno dei padri storici del partito viene oggi intervistato sia dalla Stampa che dal Messaggero. No a…

iTv, la televisione di Apple a portata di anello

Entro la fine di quest'anno potrebbe fare il suo debutto l'innovativa tv targata Apple. Le sue caratteriostiche?  Prezzi a partire da 1.500 dollari, tre versioni da 50, 55 e 60 pollici ma soprattutto un anello per controllarla. La rivelazione, non ufficiale, è stata fatta da Brian White, analista di Topeka Capital Markets, una società specializzata in mercati finanziari. L'analista ha detto…

Chi ha pompato troppo i prezzi della benzina secondo le Fiamme Gialle

Le compagnie petrolifere Shell, Tamoil, Eni, Esso, Total Erg, Q8 e Api sono coinvolte in un'inchiesta della Guardia di Finanza e della procura di Varese sull'illecito aumento dei prezzi dei carburanti. I reati ipotizzati sono rialzo e ribasso fraudolento dei prezzi sul mercato, manovre speculative su merci e truffa.

Caro Renzi, è giunta l'ora di rilanciare Forza Italia (Futura)

Caro direttore, erano i tempi delle primarie del Partito democratico. Un monello toscano osava sfidare l’apparato granitico, della vecchia nomenclatura, aprendo un casus bellico direi senza precedenti. Come è andata a finire lo sappiamo. Allora, leggendo il programma politico di Renzi, mi chiedevo cosa ci facesse in quel partito, ovvero come quelle idee avrebbero potuto funzionare nel contesto di un…

×

Iscriviti alla newsletter