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La crescente rabbia popolare per l’inquinamento dell’ambiente sarà la principale sfida della nuova leadership cinese, secondo il Financial Times, che ha sottolineato oggi il diffuso ricorso a internet da parte dei cittadini cinesi per dare libero sfogo alla loro rabbia di fronte ai danni all’ambiente, costringendo così il governo a rispondere.

Come avvenuto lo scorso gennaio, quando lo smog ha ricoperto la zona nord-orientale della Cina: l’opinione pubblica ne è stata subito informata grazie alle applicazioni degli smartphone sul problema inquinamento, tanto che Pechino ha annunciato nuove misure nel giro di pochi giorni. La stessa ammissione dell’esistenza dei “villaggi del cancro” da parte delle autorità è arrivata dopo la campagna lanciata su Weibo, il twitter cinese, dagli ambientalisti su un problema che oggi riguarda oltre il 70% delle falde acquifere del Paese.

“Con Weibo tutti possono essere giornalisti”, ha dichiarato Deng Fei, giornalista diventato attivista per l’ambiente nella prefettura di Weifang, nel nord-est del Paese, una delle aree con il più alto tasso di cancro allo stomaco del mondo. “Prima di Weibo l’informazione era monopolizzata dai media ufficiali e non esistevano molti canali per esprimere punti di vista diversi”, ha aggiunto.

Deng e altri attivisti guidano un movimento che è diventato tanto potente da indurre i governi locali a rispondere a quanto appare online e, nella prefettura di Weifang, a offrire ricompense in denaro a quanti denunciano azioni lesive per l’ambiente. Anche lo stesso ministero dell’Ambiente di Pechino ha preso consapevolezza della “tempesta Weibo”, sottolinea il Financial Times, ed ha diffuso un comunicato per rispondere ai commenti apparsi sul social media.

Il governo non può ignorare l’allarme lanciato dagli scienziati sulla crisi sanitaria causata dalla contaminazione di corsi d’acqua e falde acquifere. “Qual’è il danno causato dall’inquinamento delle falde acquifere? Alti tassi di malattie l’inquinamento delle falde acquifere è già in uno stato di grave crisi”, ha dichiarato Zhao Zhangyuan, esperto di inquinamento delle acque dell’Accademia di ricerca cinese delle Scienze ambientali.

L’inquinamento delle acque è legato ai danni causati al suolo e alla contaminazione dei raccolti, perché gli agricoltori spesso usano pozzi inquinati. Tuttavia, per il momento Pechino ha deciso di apporre il “segreto di stato” sull’inquinamento del suolo, respingendo la richiesta di diffondere i risultati di un’indagine sulla contaminazione della terra.

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