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Quella delle reti da pesca abbandonate è una ferita aperta del nostro ecosistema. E’ per questo che Aquafil, Ecnc Land & Sea Group e Star Sock hanno dato vita al progetto internazionale “The Healthy Seas, a Journey from Waste to Wear”. L`obiettivo principale dell`iniziativa – riporta il sito greennws.info – è quello di ridurre i rifiuti solidi presenti nei mari e in particolare le reti da pesca, attraverso il recupero e il riciclo del materiale abbandonato. Le reti recuperate sono ancora troppo spesso inviate alle discariche o semplicemente bruciate; attraverso il programma “Healthy Seas” verranno invece rigenerate in filo Econyl, materia prima utilizzata per ri-creare prodotti nuovi, come calze, costumi da bagno, biancheria intima e tappeti.

Secondo un rapporto realizzato congiuntamente dalla FAO e da Unep si stima che le reti dismesse abbandonate alla deriva negli oceani siano circa 640.000 tonnellate e rappresentino un decimo di tutti i rifiuti presenti in mare. Si tratta di reti che rimangono nell’ecosistema marino per centinaia di anni, e che sono responsabili della cattura accidentale di delfini e altri animali marini quali tartarughe e uccelli, che rimangono intrappolati e ne diventano vittime. L`iniziativa si articolerà in tre punti ed entro la fine di aprile sarà disponibile un documento pubblico del progetto che ne evidenzierà i dettagli operativi.

Nella prima fase “Healthy Seas” si concentrerà su tre aree costiere europee: Mare del Nord (Paesi Bassi e Belgio), Mar Adriatico (Italia, Slovenia e Croazia) e Mar Mediterraneo (Spagna). Il completamento delle attività dei progetti pilota, consentirà ai tre partner di valutare l`efficacia delle azioni intraprese per considerare la futura replicabilità in aree diverse e ben più ampie. La seconda fase individuerà procedure efficaci che scoraggino l`abbandono delle reti da pesca in mare, ed agevolerà la gestione responsabile delle reti da pesca, giunte a fine vita, permettendo il loro recupero e la rigenerazione in nuovi prodotti.

L`espansione dell`iniziativa e l`estensione ad altre aree saranno parte di questa fase. Durante la terza fase saranno sviluppate proposte concrete e di facile implementazione dirette ai Governi e ai Legislatori per garantire che gli sforzi compiuti attraverso Healthy Seas possano trasformarsi in risultati di lungo termine, anche attraverso la sensibilizzazione dell`opinione pubblica.
Sarà inoltre costituito un Fondo “Healthy Seas” volto alla sensibilizzazione sui temi della salute e conservazione dei mari, il recupero delle reti da pesca abbandonate e al finanziamento di progetti locali che supportino concretamente gli obiettivi dell`iniziativa “Healthy Seas”.

Lo sviluppo del progetto prevede che i tre fondatori del consorzio aprano ad altri partner sia del mondo profit sia di quello non profit. Saranno inoltre coinvolte le comunità locali, gli esperti e gli operatori del settore per la creazione di best practise che consentiranno di migliorare il recupero e la rigenerazione delle reti. In parallelo saranno promossi interventi di comunicazione e formazione che stimoleranno l`attenzione di tutte le persone, in particolar modo dei giovani, per la conservazione della salute dell`ambiente e dei nostri mari.

Indossa una rete da pesca

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