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1. Pierluigi Bersani ce la farà a ottenere la fiducia in Parlamento?
2. Qual è la soluzione più auspicabile per il Paese?
Sono le domande cui sta cercando di dare una risposta il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, impegnato da questa mattina nelle consultazioni per la formazione del nuovo governo. Formiche.net le ha rivolte a opinionisti in una sorta di consultazioni parallele.

Dopo il parere di Pierluigi Magnaschi, Paolo Mazzanti e Gianni Gambarotta, ecco la versione di tre giornalisti: Daniele Bellasio, social media editor del Sole 24 Ore e autore del blog Danton, Mario Adinolfi, ex deputato del Pd, conduttore della trasmissione radiofonica Citofonare Adinolfi, Andrea Sarubbi, ex deputato Pd, ora alla Stampa.

Bellasio, scatto di responsabilità nazionale o voto

1. Bersani non ce la farà a formare un governo con la maggioranza che serve per fare le riforme indispensabili al Paese per uscire dalla crisi agganciando la ripresa.
Dovesse anche andare ora a Palazzo Chigi – improbabile – non ci andrà come avrebbe voluto e con la forza necessaria, se tenterà soltanto la via del dialogo con pezzi degli altri schieramenti e con grillini indipendenti.
2. Per il Paese è auspicabile il miglior governo di sempre perché stiamo vivendo uno dei periodi più difficili della nostra storia recente dal punto di vista dell’economia.
Serve il miglior governo possibile con la maggioranza più ampia e solida possibile e il programma più chiaro possibile.
L’esito delle elezioni contrasta con questa urgenza, ma il valore dei leader e delle forze politiche si riconoscono proprio nelle situazioni più complicate.
O c’è un vero scatto di responsabilità nazionale e di coraggio riformatore da parte di Pd, Pdl e Scelta civica o c’è il voto. I partiti mettano in campo le loro migliori scelte in un governo con poche, chiare cose da fare subito. Potrebbe essere guidato dallo stesso Bersani, se fosse lui a proporlo.
Le altre sarebbero soluzioni precarie e di precario in questa fase c’è già troppo. Allora meglio il voto con da una parte Matteo Renzi in campo, dopo immediate primarie, e il ricambio che ne conseguirebbe nelle altre forze politiche.

Adinolfi, un governo di buona volontà guidato da Severino o Riccardi
1. Speriamo che Napolitano non metta Bersani nelle condizioni di provarci perché penso non ci siano le possibilità. Mi auguro che questo passaggio non ci sia.
2. Penso che la soluzione più auspicabile sia un’operazione di spariglio con personalità autorevoli che non siano direttamente ascrivibili al centro-sinistra. Mi sembra che in Italia nell’ultimo periodo stia maturando la convinzione che il rinnovamento possa passare solo da figure appartenenti o vicine alla sinistra, lo abbiamo visto con l’elezione di Laura Boldrini e Pietro Grasso in Parlamento, ma non è così. Propongo quindi un “governo di buona volontà” e per guidarlo si potrebbe puntare sui nomi di due non parlamentari come i ministri uscenti Paola Severino o Andrea Riccardi. Questa logica vale anche per il Quirinale.

Sarubbi, un governo di garanzia guidato da personalità istituzionale e di chiara fama
1. Non credo che Bersani ce la possa fare.
2. La soluzione possibile potrebbe essere affidare la guida del governo a una personalità istituzionale e di chiara fama ma che non sia Jovanotti o Benigni. L’esecutivo avrà una durata breve ma necessaria per affrontare alcune questioni come i titoli di Stato, la riforma elettorale, per assistere il Parlamento quando sarà scelto il prossimo capo dello Stato. E poi si tornerà al voto, non più tardi delle Europee del 2014. Abbiamo bisogno di un governo di garanzia e più larghe sono le intese meglio è, anche se mi rendo conto che non sarà facile.

 

Consigli non richiesti a Napolitano. Consultazioni di Formiche con Adinolfi, Bellasio e Sarubbi

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