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Non ha l’appoggio di Roberto Formigoni, ma elogia il governatore uscente della Lombardia. E’ un liberale doc che si vanta degli elogi di Indro Montanelli, eppure fonda con il popolare e ciellino Mario Mauro una sorta di Csu. E si definisce un imprenditore anche se per nove anni è stato sindaco di Milano. Gabriele Albertini è eclettico, sincretico o polimorfo? Chissà. Di sicuro ha abbandonato con soddisfazione e orgoglio un Pdl che oramai – dice – non è più la sigla di Popolo delle libertà ma di Partito della Lega.

Ecco la conversazione di Formiche.net con Albertini, candidato della Scelta Civica di Mario Monti che contende a Roberto Maroni (centrodestra) e a Umberto Ambrosoli (centrosinistra) la guida della Regione Lombardia.

Onorevole, vedo che sul suo sito campeggiano frasi di Indro Montanelli che la elogiano. Chissà quanto sono contenti quegli elettori di centrodestra che non hanno condiviso le ultime scelte politiche dell’ex direttore del Giornale e poi della Voce…

“Io invece sono molto orgoglioso di quelle frasi di Montanelli. Montanelli e il cardinale Carlo Maria Martini per me sono stati due maestri. Il primo un maestro etico, il secondo un maestro religioso. E le ricordo che Montanelli e Martini sono due delle quattro persone cui, nei miei nove anni da sindaco, ho consegnato la Grande Medaglia d’Oro, massimo riconoscimento del Comune di Milano. Gli altri due sono Riccardo Muti e Mario Monti”.

E ora il premier la sostiene come candidato governatore della Lombardia e lei è capolista in Lombardia per Scelta Civica. Però qualche montiano di rilievo come Ilaria Buitoni Burlotti dice che sosterrà il suo concorrente Umberto Ambrosoli candidato di centrosinistra.

“La posizione di Buitoni è isolata. Anzi è unica. E poi le ricordo che sono stato io, quando ancora i candidati e gli schieramenti non erano definiti, a chiedere ad Ambrosoli se da indipendente voleva far parte della mia lista. Quindi la stima per la figura di Ambrosoli è indubbia, ma tutti gli esponenti di Scelta Civica in Lombardia, da Bombassei a Gitti a Olivero, sostengono me. Quindi parliamo d’altro”.

Mi dica i tra caposaldi del suo programma.

“Innanzitutto noi condividiamo la carta dei valori del Partito popolare europeo”.

Come il Pdl, che però sostiene Roberto Maroni per il Pirellone.

“Il PdL ormai non è più il Popolo della Libertà ma è la sigla del Partito della Lega”.

Andiamo oltre le battute.

“Ma non è una battuta! Il Pdl è ormai più leghista della Lega sull’euro, sull’Europa e su molto altro”.

Per questo con l’europarlamentare del Pdl, Mario Mauro, avete fondato il Partito Popolare lombardo? Ma che cos’è?

“E’ l’anima popolare dell’area montiana. Potremmo definirla la Csu di Scelta Civica”.

Ma lei più che popolare non è liberale? Anzi, non si comprende come lei e Oscar Giannino di Fare per Fermare il Declino non abbiate trovato un accordo almeno per la Regione Lombardia.

“Andiamo con ordine. Scelta Civica di Monti si riconosce nell’economia sociale di mercato, nell’europeismo e nei valori etici e cattolici di De Gasperi, quindi non di Pio XII. Insomma, non ci riconosciamo nel liberismo estremo di Fare per Fermare il Declino”.

Ma sbaglio o Giannino mesi fa si era dichiarato disposto a sostenerla come candidato governatore?

“Non sbaglia, ma poi ha cambiato idea perché Formigoni in quel momento aveva detto che mi sosteneva e Giannino ha preferito avere un proprio candidato. Mi aveva chiesto se sono più popolare o liberale”.

Attendo la risposta.

“Le anime del partito montiano possono essere ben rappresentate in Lombardia da tre esponenti. Il sottoscritto, che è un imprenditore. Il giuslavorista Ichino, ex senatore del Pd, di impostazione laburista, riformista e socialdemocratica. E il popolare Mario Mauro”.

Popolare e ciellino, direi. Ma con chi sta Cl? Con Mauro che appoggia lei e Monti o con Formigoni che sostiene Maroni e Berlusconi?

“Penso che i vertici di Comunione e liberazione stiano con Formigoni visto che hanno trovato posto nelle liste Pdl; una scelta legittima di convenienza. Ma la base ritengo che stia con noi viste le posizione estreme della Lega e del Partito della Lega, alias PdL. Anzi direi che ormai Berlusconi è più leghista della Lega”.

Andiamo alla sostanza. Come giudica la gestione Formigoni della Regione Lombardia?

“Parliamo subito della sanità. Stiamo ai fatti. I numeri dicono che dal 2001 è aumentata l’efficienza e l’efficacia del servizio regionale, è cresciuto il numero delle persone non residenti che sono venute a farsi curare in Lombardia, più della metà della popolazione è esente da ticket e ha funzionato l’offerta frutto di una scelta politica dei voucher e dei buoni nella scuola. E ricordo che nel ’95 I dipendenti della Regione erano 4500 e ora sono 3600. Quindi secondo me Formigoni ha governato bene”.

E le inchieste giudiziarie?

“Gli scandali e gli illeciti sono tutti da provare. Non sono mancate opacità e sovrapposizioni di competenze, ma io attendo l’esito dei processi. Ricordando peraltro che anche altri governatori sono stati a vario titolo coinvolti. Penso a Nichi Vendola, a Vasco Errani e a Ottaviano Del Turco”.

Sarò io l’erede di Formigoni (che ha governato bene). Parla il montiano Albertini

Non ha l’appoggio di Roberto Formigoni, ma elogia il governatore uscente della Lombardia. E’ un liberale doc che si vanta degli elogi di Indro Montanelli, eppure fonda con il popolare e ciellino Mario Mauro una sorta di Csu. E si definisce un imprenditore anche se per nove anni è stato sindaco di Milano. Gabriele Albertini è eclettico, sincretico o polimorfo?…

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