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Il 14 marzo 2013, vigilia del secondo anniversario del conflitto, Save the Children lancerà un inedito rapporto con le testimonianze dirette dei bambini in Siria, costretti ad abbandonare le loro case in condizioni di grave pericolo, in difficoltà per trovare cibo a sufficienza o ricevere le cure necessarie se sono feriti o malati.

Save the Children chiede oggi a tutti i cittadini del mondo di dare voce, con una petizione internazionale, alle voci inascoltate di milioni di bambini siriani devastati da due anni di guerra e violenze, che cercano riparo ovunque all`interno del paese, in mezzo ai combattimenti, o sono fuggiti, anche da soli, nei Paesi confinanti.

“Avevo così tanta paura, sapevo che non potevo muovermi da quell`unica stanza. La casa era sotto tiro di armi da fuoco. Siamo stati in 13, stipati in una sola camera, per due settimane. Quando mio padre è uscito, è stato ucciso davanti ai miei occhi”, ha raccontato Rana, 12 anni.

Un bambino su tre, tra quelli che Save the Children ha raggiunto e assistito, ha subito percosse o è stato ferito con armi da fuoco, ci sono evidenze di bambine e bambini anche di 12 anni che hanno subito violenze sessuali. Per alcuni di loro l’unico rifugio disponibile è rappresentato da parchi, fienili o addirittura grotte, e quelli che sono riusciti a fuggire nei paesi vicini vivono in rifugi di fortuna, edifici fatiscenti o in campi sovraffollati, dove sono sempre più carenti cibo, medicine e acqua, con il rischio crescente di malattie, malnutrizione e gravi traumi che possono segnare questa generazione per decenni.

“È ora di dire basta a queste violenze inaccettabili. Diamo voce ai bambini in Siria firmando e invitando tutti a firmare subito la petizione internazionale che Save the Children lancia oggi, a nove giorni dalla vigilia del secondo anniversario dall`inizio del conflitto, appellandosi a Ban Ki Moon e ai cinco membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell`Onu, perché concordino un piano che ponga fine immediata alle violenze e assicuri l`accesso degli aiuti umanitari che devono raggiungere con urgenza i bambini sul territorio”, ha dichiarato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children. Fino al 15 marzo 2013, si può aderire alla petizione in rete all`indirizzo: www.savethechildren.it/firma

Gli sfollati interni nella Siria, buona parte dei quali sono bambini che hanno subito violenze o assistito a quelle subite da familiari o coetanei, hanno raggiunto i 3,6 milioni, di cui più di un milione si è aggiunto negli ultimi due mesi, mentre sono quasi un milione quelli rifugiati nei paesi confinanti.
Save the Children ha raggiunto finora oltre 240 mila persone, in Siria e nei campi profughi allestiti in Giordania, Libano e Iraq, distribuendo a bambini e famiglie kit igienici e generi di prima necessità come coperte, vestiti, materiali da riscaldamento, ed è impegnata nei campi con interventi di protezione ed educazione.

L’appello di Save The Children per la Siria

Il 14 marzo 2013, vigilia del secondo anniversario del conflitto, Save the Children lancerà un inedito rapporto con le testimonianze dirette dei bambini in Siria, costretti ad abbandonare le loro case in condizioni di grave pericolo, in difficoltà per trovare cibo a sufficienza o ricevere le cure necessarie se sono feriti o malati. Save the Children chiede oggi a tutti…

Martin Winterkorn

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